lunedì 25 luglio 2011 - Spettacolando

Amy Winehouse: arriva l’ora dei record di vendite, del gossip, dei postumi e dei cimeli

Neanche il tempo di piangerne il corpo e la Winehouse diventa un cimelio, incassa record, produce gossip e avrà il suo album postumo nelle classifiche di mezzo mondo.

Morta sabato sera, sembra, per un’overdose (ma la causa ufficiale non è ancora nota, dato che fonti della polizia dicono che non siano state trovate droghe nell’appartamento), la cantante americana è stata ricordata in vari modi da colleghi e fan. Invasione di messaggi su twitter, in suo ricordo, canzoni dedicate e poi ovviamente il ricordo dei fan che si è manifestato in vari modi.
 
Schizzano nelle vendite i suoi album: Back to Black soprattutto, che è in testa alla classifica di quelli scaricati da iTunes ed è comparso nelle classifiche degli album più venduti di 15 Paesi. E anche il video del primo singolo Rehab (quello che dice: “They tried to make me go to rehab but I said 'no, no, no'” (“Hanno cercato di mandarmi in riabilitazione ma ho detto: no, no, no”)) è il più scaricato su iTunes. Ma i fan non dimenticano neanche Frank, il primo album che le valse la nomination ai Mercury Prize. Insomma ci eravamo abituati, non ultimo l’exploit delle vendite degli album di Michael Jackson subito dopo la sua morte (con le dovute proporzioni, ovviamente).
 
La corsa all’album è probabilmente il primo effetto della scomparsa di un’artista (quantomeno conosciuta), ma anche la corsa al cimelio non è da meno. In attesa di souvenir unici da comprare su eBay, in Italia ci si “accontenta” del biglietto del concerto che avrebbe dovuto tenere a Lucca, per il Summer Fest, prima della cancellazione del tour in seguito alla disastrosa e ormai famosa esibizione a Belgrado. E così i fan della cantante londinese non si sono fatti pregare e non hanno accettato il rimborso del biglietto per la data mancata, o almeno così dicono gli organizzatori - ma non è difficile credergli - e aggiungono che erano 9mila i biglietti venduti in prevendita.
 
Ma i fan non rimarranno a bocca asciutta e ovviamente scatta il momento dell’album postumo, quello che è impacchettato a intervalli regolari (anniversari, solitamente) e che spesso raccoglie brani minori affiancati da riedizioni dei pezzi più famosi di tale artista (e un packaging nuovo di zecca, ovviamente). La Winehouse, dice il Telegraph, stava lavorando sul terzo album a intermittenza, i pezzi erano demo (non completamente finiti, quindi ndr) e di materiale ce n’è molto dicono le fonti del quotidiano inglese. Phil Alexander, caporedattore della storica rivista musicale Mojo, sempre sul Telegraph dice che “è difficile metterla nel pantheon dei grandi ora, perché la verità è che la sua carriera era ancora all’inizio. È la tragedia della situazione. Era una bravissima scrittrice. La cosa che fa tristezza di tutto ciò è che aveva ancora tanto da dare”.
 
Dei messaggi su Twitter se ne parlava ieri proprio su AgoraVox e oggi l’artita inglese M.I.A., le ha dedicato un pezzo, questo:
27 by _M_I_A_



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