martedì 11 aprile 2023 - Annalisa Martinelli

Alzate i salari, abbassate le armi

Il popolo è in fermento. Lavoratori e lavoratrici di tutta Europa sono stanchi di subire continui attacchi alle proprie condizioni di vita e di lavoro, stanchi di portare sulle spalle pesi e sacrifici che sono il frutto di scellerate decisioni prese dai governi, da quei rappresentanti di governo che di sacrifici, sulla propria pelle, non ne fanno mai.

 

Le grandi manifestazioni esplose in Francia in questi giorni sono il segno tangibile del malcontento. Non solo in Francia, scioperi e ondate di proteste si stanno propagando in vari altri Paesi, tra cui Germania, Grecia, Regno Unito, Portogallo e Spagna. In Italia la situazione sembrerebbe stagnante, ma in realtà qualcosa si sta muovendo.

Il Coordinamento nazionale confederale USB, riunitosi a Roma il 1°aprile 2023, ha deciso di organizzare uno sciopero generale, di tutte le categorie, per il prossimo 26 maggio. Obiettivo della mobilitazione, la rivendicazione di aumenti salariali immediati, a partire da trecento euro netti in busta paga e sulla parte fissa del salario, con la reintroduzione dell'indennità di contingenza, da estendere anche ai pensionati. Titolo-slogan della protesta infatti sarà: "Alzate i salari - abbassate le armi, 300 euro di aumenti per tutti".

Come riporta la dichiarazione diramata dal Coordinamento nazionale confederale USB, è necessario "recuperare la forte perdita di potere d'acquisto prodottosi a causa dei meccanismi stabiliti dagli accordi interconfederali, dalla logica al ribasso perseguita da Cgil, Cisl e Uil e dalla fiammata inflazionistica che ha prodotto una forte impennata dei prezzi."

L'urgenza di ricorrere ad uno sciopero generale di tale portata è direttamente correlata agli ultimi provvedimenti del governo, che il comunicato USB così elenca: a) il nuovo codice degli appalti, destinato a liberalizzare l'intero sistema con conseguenze drammatiche sulla sicurezza e con effetti gravissimi in termini di precarietà, ricattabilità e illegalità diffusa sui posti di lavoro; b) il cosiddetto Decreto Cutro che riporterà nella clandestinità migliaia di lavoratori migranti, costringendoli in una condizione di assoluta schiavitù; c) i provvedimenti annunciati in sostituzione del Reddito di Cittadinanza, che comporteranno una riduzione dell'area dei soggetti e delle famiglie coinvolte, un taglio del sussidio e una coercizione maggiore ad accettare lavori sottoremunerati, con ulteriore incentivo all'utilizzo delle strutture private nella gestione del mercato del lavoro; d) la delega fiscale destinata a ridurre la progressività del sistema e allargare ulteriormente le disparità sociali; e) il ddl Calderoli sull'autonomia differenziata che non solo aumenterà le disuguaglianze sociali e territoriali, ma mira anche ad espropriare il Parlamento dal governo della materia; f) gli investimenti assolutamente insufficienti nel settore pubblico in una fase in cui sarebbe necessario rafforzare i servizi pubblici per contrastare le disuguaglianze che sono sempre più drammatiche a causa della crisi internazionale. Inoltre, sulle politiche abitative non è prevista alcuna misura per le migliaia di famiglie che non riescono a sostenere il costo degli affitti o anche dei mutui.

Il Coordinamento nazionale USB invita tutte le relative sedi regionali a promuovere, nelle varie forme possibili, momenti d'informazione e diffusione dei contenuti della piattaforma "Alzate i salari - Riprendiamoci quello che ci hanno rubato" e ad organizzare, in occasione del 1° maggio, iniziative che fungano da veicolo e rilancio informativo dello sciopero generale, previsto il 26 maggio. USB, inoltre, invita tutte le forze contrarie all'intervento militare a riunirsi con forza e determinazione, affinchè l'Italia possa rimanere fuori dall'assurda guerra in corso. 




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