venerdì 26 maggio 2023 - Giuseppe Ottaviano

Alluvione Emilia Romagna: sarà più lunga del previsto. Tornano le Brigate di Solidarietà attiva

Volendo trovare una nota positiva, da cui ripartire, nel disastro causato dall'alluvione in Emilia Romagna questa è l'enorme solidarietà dei numerosi volontari, di tutte le età e provenienze, che si sono schierati immediatamente al fianco della popolazione colpita. 

Tra questi troviamo ancora in prima linea le Brigate di solidarietà attiva, un gruppo di volontari autorganizzati, nato dopo il terremoto dell'Aquila nel 2009, che si contraddistingue soprattutto per il modus operandi, basato non sull'assistenzialismo, ma sul lavoro di riorganizzazione della popolazione per una ricostruzione consapevole. 

Ad Agoravox conosciamo bene le Brigate e le abbiamo seguite personalmente durante l'immenso lavoro fatto dopo il terremoto in Centro Italia nel 2016. E oggi li ritroviamo, anche se a distanza, volti vecchi e nuovi, immersi, letteralmente, nel fango dell'Emilia Romagna. E noi, ancora una volta, ci affidiamo al loro racconto dell'emergenza per cogliere tutte le sfumature di un disastro.

I volontari al fianco della popolazione alluvionata

Un esempio simbolico è stato quello di scendere in piazza il 13 maggio scorso insieme alla popolazione colpita dall'alluvione dello scorso settembre nelle Marche "per sottolineare l'inadeguatezza delle Amministrazioni pubbliche nell’affrontare l’emergenza. Per denunciare i gravi ritardi nel fronteggiare i danni subiti e per le mancate misure di sostegno". Perché anche in quei territori si è continuanuato a lavorare quando le telecamere dei media si sono spente con l'obiettivo di aiutare le persone a riorganizzarsi in maniera consapevole. 

Fin dalla prima alluvione le Brigate sono state operative con delle squadre di soccorso a Ravenna e Bologna, incassando la disponibilità a lavorare fianco a fianco di tante realtà politiche e sociali del territorio. 

L'appello alla popolazione

Lo scorso 18 maggio è arrivata la chiamata ai volontari, disponibile a questo link, alla quale chi vuole può dare la propria disponibilità, mettendo a disposizione braccia e i propri mezzi. Un coordinamento interno poi si occupa di organizzare le squadre in modo da avere sempre delle persone di maggiore esperienza ad affiancare gli altri. Improvvisarsi in queste situazione può essere molto pericoloso per se stessi e per gli altri, perché si rischia di creare ulteriori problemi ai soccorritori già impegnati allo stremo delle forze. 

Il 22 maggio, tramite la pagina Facebook fanno sapere che "Le brigate sono entrate in azione in una quindicina di centri abitati e nelle campagne circostanti nella provincia di Ravenna, tra cui Lugo, Faenza, Fornace Zarattini, Russi, Prada, San Pancrazio, Solarolo, Sant'Agata, Savio di Cervia, e Castel Bolognese. Coinvolgendo quasi un centinaio di donne e uomini determinati".

Sarà più lunga del previsto

L'intervento continua nel ravennate (Roncalceci, Boncellino, Solarolo, Traversara), a Imola (Sant’Agata, Mordano Bubano) e a Faenza. 

Con il passare dei giorni cresce la consapevolezza che sarà più lunga del previsto: "Ce ne stiamo rendendo conto stando sul campo giorno dopo giorno. L’acqua stenta a defluire, il fango troppo e ovunque. Le nostre giornate proseguono tra badili, pale e idrovore, le uniche in grado di liberare le abitazioni dall’acqua. Dove possibile proseguono gli sgomberi di case e scantinati da quello che fino a poco tempo fa erano mobili, vestiti, ricordi".

 Il tempo passa inesorabile scandito dal rumore delle pompe idrovore in funzione giorno e notte per liberare i paesi dall'acqua. Chi è li sa bene che "Sì, sarà dura e lunga, ma le decine e decine di volontari accorsi in questi giorni, uniti alla tenacia e alla forza di chi ha perso tutto ma tenta di rialzarsi rende tutto molto più leggero". 

 

PS è possibile sostenere le Brigate di Solidarietà Attiva inviando la propria disponibilità attraverso l'apposito modulo, ma si può anche effettuare un donazione in denaro con un bonifico, con la causale: ALLUVIONE, all'IBAN: IT26X0847469780000000108627. Sulla pagina Facebook invece si possono seguire le indicazioni per donare beni alla popolazione che vengono fatti periodicamente in base alle esigenze reali riscontrate sul campo. 

Tutte le foto provengono dalla pagina Facebook delle Brigate. 




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