venerdì 5 febbraio 2021 - Alberto SIGONA

Alfredo Di Stefano: gli dei dello sport

ALFREDO DI STEFANO (ARGENTINA, 1926-2014) CALCIO

 

Centrocampista-attaccante

Soprannominato La Saeta Rubia (Freccia Rossa) per via della sua velocità e del colore della capigliatura, l'argentino Alfredo Di Stefano (di origini italo-irlandesi) è considerato da molti come il miglior giocatore di tutti i tempi. È stato senza dubbio il più completo di sempre, abile in tutto, anche a difendere. Ma era nell’impostare l’azione che si superava. Ed oltre a servire palloni d’oro ai compagni, spesso e volentieri si proiettava a rete (il suo gran numero di gol lo testimonia), magari lasciando partire tiri di inaudita potenza da fuori area (in questo ricordava F. Puskas). Il suo dribbling era irridente, possedeva una grandissima intelligenza tattica ed aveva una continuità di rendimento da extraterrestre. Considerato l'ispiratore del calcio totale, a 16 anni, nel 1943, debuttò in prima squadra col River Plate, col quale restò sino al 1949 (66-49), vincendo 2 Scudetti argentini. Nel corso di queste stagioni ebbe solo una parentesi con l’Huracan (25-10). Dal ’49 al ’53 giocò in Colombia con i Millonarios (112-100), e contribuì a farne la più grande squadra della storia della Colombia, vincendo 3 Campionati in quattro anni. Nel ’53 avvenne la svolta della carriera con il passaggio al Real Madrid (396-307, 77%), che grazie a lui diverrà la più grande squadra di club della storia, riuscendo nell’impresa unica di vincere 8 Campionati di Spagna e soprattutto 5 Coppe dei Campioni di seguito (dal ’56 al ’60), per un record tuttora inavvicinabile, ed 1 Intercontinentale a fianco dei vari Kopa, Gento, Rial e Puskas, con cui formò la più esplosiva coppia-gol d’Europa che si sia mai ammirata su di un campo di giuoco (memorabile in proposito la Finale di Coppa Campioni 1960 quando il Grande Real battè l’E.Francoforte 7-3 con 4 gol di Puskas e 3 di Don Alfredo, partita emblematica dello strapotere madrileno ed in special modo della coppia del gol più bella e prolifica di sempre in ambito continentale). Nel ’64 Di Stefano, ormai 38enne, andò all’Espanyol (55-13 in due anni). Si ritirò a ben 40 anni, un’età per l’epoca considerata improponibile quasi per chiunque. In virtù della cittadinanza spagnola poté concorrere per il Pallone d’Oro (premio istituito, purtroppo per lui, solo nel 1956 e che era vietato vincere due volte consecutive), aggiudicandoselo 2 volte. In Europa su 76 match segnò 56 gol (un gol anche nella finale di ritorno dell’Intercontinentale ’60). Il suo campionato mostruoso in fatto di reti fu il ’56-’57 quando andò in gol 31 volte su 30 partite. Coi club vanta 664-485 (73%), di cui 521-377 in A (282-216 col Real). Alfredo fu svariate volte capocannoniere dei vari tornei cui partecipava, ben 5 in Liga (quasi record), 2 in A Colombiana, 1 in Argentina e 1 in Coppa Campioni, competizione in cui segnò, pensate, in tutte e cinque le finali vinte, per un totale record di 7 gol (come Puskas) su 7 finali disputate.

Alfredo Di Stefano giocò con 3 Nazionali diverse (Spagna 31-23, Colombia 2-0, Argentina 7-7) senza prendere parte ad alcun Mondiale, unico handicap di una super carriera.

Foto: Wikimedia




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