giovedì 10 ottobre 2019 - Leandro Malatesta

Alessia Ameri: il primo bagher di A1

Se si dice Caserta non si può fare a meno che lasciar correre il pensiero alla Reggia voluta dal Re di Napoli Carlo di Borbone la quale è divenuta nel corso del tempo l'emblema stesso di una terra meravigliosa.

Da questa stagione il capoluogo campano sarà anche protagonista della nuova annata del Volley femminile con la VolAlto 2.0 che si appresta a disputare per la prima volta della sua breve storia il campionato di A-1.

Alessia Ameri neoacquisto della squadra casertana è giocatrice importante per qualità umane e agonistiche e con lei proviamo a fare una chiacchierata a cavallo tra il presente ed il futuro procedendo in un dialogo in grado di attraversare un insieme di piccole e grandi cose che mostreranno la considerevole profondità della giovane donna e atleta pugliese.

Alessia quest'anno si festeggiano i 200 anni della poesia L'Infinito e senza voler essere iconoclasti trovo che la pallavolo sia lo sport che meglio sappia interpretare i versi di Leopardi con quel richiamo a guardare dall'altra parte della siepe, con la rete che dividendo le due metà del campo di gioco simboleggia la vasta possibilità dello sguardo citata dal poeta di Recanati. Secondo te la pallavolo può essere davvero uno sport di “riflessione” prima che di azione?

Ogni sport, non solo la pallavolo, si presta a delle riflessioni. Questo accade perché gli sport entrano a far parte della vita di chi li pratica o di chi li vive in forma diversa con tutte le loro peculiarità. La pallavolo aiuta a capirsi e a capire, portandoti a crescere e a confrontarsi con sfaccettature molteplici. È una scuola di vita non da poco.

Sempre rimanendo in ambito letterario questo campionato per te e per Caserta può essere meglio paragonato ad una “favola” da vivere ad occhi aperti oppure ad un “romanzo epico”?

Sicuramente è la prima volta per entrambe le parti e ciò porterebbe a pensare alla realizzazione di un sogno dai contorni epici. Personalmente per parlare di favole devo immaginare un lieto fine che, all'inizio di una stagione, non si può assicurare. Pertanto se sarà o meno una favola "lo scopriremo solo vivendo..." come recita una famosa canzone.

Il poeta latino Quinto Ennio scriveva che “nessuno guarda a cosa c'è davanti ai suoi piedi ma tutti guardano alle stelle”. A mio personale parere la pallavolo è lo sport che più di ogni altro sa guardare alle stelle con la palla che spinta in aria dall'atleta riesce a costruire una parabola perfetta verso il cielo. Anche per te può essere davvero così?

Per arrivare alle stelle servirebbe la skyball di Carambula, ma io mi "accontento" di non fare toccare la palla a terra. È un buon inizio.

Mi piacerebbe ora poterti chiedere di esprimere un tuo “desiderio” per questa nuova stagione agonistica.

Questa stagione è come un fulmine a ciel sereno in cui nulla era previsto. Non ho desideri precisi ma proverò a dare valore al mio tempo, che diventa sempre più prezioso, e cercherò di uscirne da vincente, quantomeno per me stessa.

Nell'estate appena trascorsa è andata molto di voga sui Social FaceApp l'applicazione che permette di “proiettarci” in qualche modo nel nostro futuro (quantomeno dal punto di vista estetico), posso chiederti come vedi il tuo di futuro tra progetti dentro e fuori dal campo di Volley?

Pensare al mio futuro senza pallavolo è ancora difficile sebbene mi abbia sfiorato l'idea di lasciarla per sempre, satura di ingiustizie e cattiverie. Io vorrei solo un futuro sereno, con qualche soddisfazione e sorriso in più e magari con un uomo che si prenda cura di me. Per il mio carattere dovrei fare la tennista e per la mia sensibilità probabilmente sarei una brava attrice, chissà che il futuro non riservi colpi di scena sorprendenti. Con me tutto è possibile.




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