giovedì 10 marzo 2022 - Yvan Rettore

Alcune riflessioni sull’accoglienza dei profughi ucraini

Fermo restando che convengo che qualsiasi essere umano che intenda fuggire da una situazione di guerra o da persecuzioni nel proprio Paese debba essere accolto in quanto la Terra dev’essere considerata la “Casa di tutti gli esseri umani” al di là di qualsiasi frontiera o barriera, ritengo che in merito alla questione ucraina sia doveroso operare certe riflessioni.

 
Prima di tutto vorrei ricordare che attualmente nel mondo ci sono decine di altri conflitti (alcuni molto vicini a noi, in Nordafrica e Medio Oriente) come indicato fra l’altro dall’autorevole organizzazione no profit, ACLED (Armed Conflict Location & Event Data Project).
 
Come sta avvenendo in Ucraina, anche in diversi altri paesi vi sono centinaia di migliaia di esseri umani in fuga che hanno bisogno di essere accolti. Quindi se appare doveroso accogliere i profughi ucraini lo dev’essere altrettanto verso profughi provenienti da altre nazioni, evitando una volta tanto di applicare la solita logica occidentale dei “due pesi e due misure”.
Perché dico questo?
Perché ad esempio non mi risulta che quando la NATO bombardò Belgrado o Baghdad vi sia stata una tale solidarietà e predisposizione all’accoglienza da parte del nostro Paese nei confronti delle popolazioni ivi colpite. E se c’è stata, è stata molto limitata e scarsamente incisiva.
 
Ultimo punto, ma non di poco conto. Come contano le autorità locali comportarsi con i rifugiati in merito alle norme anti-Covid? Tengo a precisare che buona parte degli ucraini non sono vaccinati o se lo sono lo sono con il vaccino russo Sputnik che fino a poco tempo fa non veniva accettato in gran parte dei paesi occidentali.
Devo credere che il Super Green Pass non verrà loro applicato come richiesto dal Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia?
 
Anche in questo caso, le norme applicate nel nostro Paese devono valere per tutti i residenti altrimenti si configurerebbe un abuso nei confronti di coloro che già vi risiedono ed in particolare una violazione palese dell’art. 3 della Costituzione. In conclusione, va bene accogliere i profughi ucraini ma altrettanto dev’essere garantito comunque allo stesso modo a profughi provenienti da altri paesi che si trovano in situazioni di conflitto e di violazione dei diritti umani e le norme anti-Covid devono valere per tutti senza deroghe o eccezioni.
Yvan Rettore



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