mercoledì 6 luglio 2022 - Giovanni Greto

Al Teatro Mario Del Monaco il concerto per solo piano di Uri Caine

Il teatro trevigiano applaude con rispetto il musicista americano in occasione del Treviso Jazz Festival

Si è dimostrato assai generoso Uri Caine (8 giugno 1956), concedendo tre bis a completamento di un già lungo concerto – rispetto alla durata media, che si sta accorciando sempre di più – che ha sfiorato i 95 minuti.

20 brani in scaletta, bis compresi, a partire da “Honeysuckle Rose”(1929), l’amato standard di Fats Waller, che già aveva aperto, giusto un anno fa, il recital veneziano all’isola di San Giorgio. La sua versione è scoppiettante e percussiva. Ciò che colpisce è la capacità di sfumare dinamicamente, riuscendo a passare con nonchalance ad un intimo tema bachiano, un autore da lui indagato allorchè dette vita ad una versione originale interessante delle “Goldberg Variationen”.

Uri rimane nell’ambito classico, proponendo un altro dei suoi compositori preferiti, Gustav Mahler. Di lui sceglie l’Adagietto dalla Sinfonia n°5 in Do diesis minore, diventato celebre, perché parte della colonna sonora di “Morte a Venezia” di Luchino Visconti.

Delicata, tenera è l’interpretazione di “Blackbird”, la ballata acustica dei Beatles, scritta e cantata da Paul McCartney .

Ci si immerge nelle atmosfere tipiche del Gospel, prima di ascoltare “Round Midnight” di Thelonious Mink e Cootie Williams.

Si passa poi al Blues con una swingante versione di “Blue Train” di John Coltrane e ad un classico di Duke Ellington, “In a sentimental Mood” (1935), per il quale il pianista sembra incontrare un’intensa ispirazione.

C’è spazio per “I’m beginning to see the Light”, uno dei temi più eseguiti nel repertorio di Ella Fitgerald e poi, attraverso altri brani, l’attenzione del pubblico si sposta su “Maple Leaf Rag”(1899), uno dei maggiori successi di Scott Joplin (1868-1917), utilizzato nel film “The Sting”(1973).

Foto Wikimedia

Il concerto si concluderebbe con “Someday my Prince will come”, uno standard plurinterpretato – cito a memoria Bill Evans, Miles Davis – composto da Larry Morey e Frank Churchill, che fa parte del film d’animazione di Walt Disney “Biancaneve e i 7 nani”(1937) e con un’arrembante versione della “Marcia Turca” di W.A.Mozart. Ma gli applausi e i richiami di una calorosa platea inducono Uri a ritornare sul palco, pur se affaticato (era da poco giunto dagli States), per eseguire tre bis tra cui “Muskrat Ramble”, composto nel 1926 dal trombonista Kid Ory (1886 – 1973), ma inciso per la prima volta da Louis Armstrong con i suoi Hot Five. Uri usa un accompagnamento molto percussivo, soprattutto nella parte bassa dello strumento, per un brano che ricrea l’elettrizzante atmosfera della New Orleans dell’epoca.

Conclusione con una canzone romantica, “American Tune”, di Paul Simon.




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