martedì 19 dicembre 2023 - Attilio Runello

Adesione alla Nato: perché conviene

Nella nostra Costituzione i padri costituenti hanno scritto che l'Italia ripudia la guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali. Quello che nel regno d'Italia era il ministero della guerra ha cambiato nome: si chiama ministero della difesa. Negli anni Cinquanta in piena guerra fredda abbiamo aderito alla Nato. 

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Avremmo anche potuto dichiararci neutrali e non far parte di nessuno schieramento, ma seguendo una tradizione che abbiamo seguito dalla fondazione del Regno d'Italia abbiamo optato per far parte di una alleanza. Essere isolati non conviene. Negli anni Cinquanta avevamo un esercito che si basava sulla leva obbligatoria, ma di efficienza ce ne era poca. Gli armamenti spesso erano quelli dismessi dagli Americani. La nostra posizione geografica ci ha aiutato. Per Americani e Nato era conveniente avere basi sulla nostra penisola. Il nemico era ai confini orientali. Nella ex Jugoslavia, che anche se non faceva parte del patto di Varsavia si trovava dall' altra parte della cortina di ferro.

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Con la fine dell'Unione sovietica e la fine della ex Jugoslavia la Nato si è allargata ad est e i nuovi "nemici" sono stati gli "stati canaglia", il terrorismo, l'Isis. Tuttavia negli anni Novanta dovette intervenire nella ex Jugoslavia dove si era scatenato un conflitto fra serbi, croati, bosniaci, kossovari. Ancora adesso dopo tanti anni ci sono truppe per mantenere la pace. Dieci anni fa obtorto collo abbiamo dovuto appoggiare i bombardamenti in Libia. dominata da Gheddafi, con cui noi avevamo ottimi rapporti. Allo stesso modo in cui per noi le Alpi sono considerate ancora una difesa naturale di grande importanza per la Federazione Russa lo sono i paesi che sono ai suoi confini - solo se sono paesi amici. Paesi che in passato facevano parte dell'impero dello zar, poi dell'Unione sovietica e successivamente della CSI, la comunità di stati indipendenti. Ma questo sistema con gli anni si è progressivamente disgregato e la federazione Russa di Putin ha reagito occupandone e inglobandone dei territori. I russi sono da secoli indipendenti, con un forte esercito, e hanno dovuto subire tre invasioni da cui si sono difesi con le unghie e i denti: invasioni dall'Europa. Questo atteggiamento ha impedito un avvicinamento con il resto dei paesi europei. E lo scorso anno ne ha decretato il conflitto, nominalmente con l'Ucraina, di fatto con la Nato. La Nato nel suo tentativo di inglobare sempre più paesi europei ha provocato la Russia al punto tale da elaborare un conflitto che ormai supera i nemici comuni: terrorismo e Isis. La Nato non è soltanto una alleanza. È una organizzazione che periodicamente organizza esercitazioni comuni nei vari scacchieri della difesa. Mette a disposizione mezzi per difendere le frontiere più in pericolo e nei paesi più deboli militarmente. È presente in Islanda. Ma anche nei paesi che confinano con la Russia o la Bielorussia. Nessuno in questi anni ha invocato l' articolo 5.

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Lo fecero gli Stati Uniti dopo l'11 settembre e diversi paesi Nato occuparono l'Afghanistan per sconfiggere Al qaida. L'Isis aveva occupato parte dell'Iraq e della Siria. I paesi Nato si sono impegnati per combatterlo, soprattutto con i bombardamenti. Oggi dopo l'invasione dell'Ucraina chi può dire con certezza dove e quando si fermerà l'esercito russo. Dopo la fine dell'URSS abbiamo vissuto un periodo di conflitti a bassa intensità, con qualche eccezione. Le prescrizioni delle Nazioni Unite di rispettare i confini degli stati sembrava si stessero affermando Oggi non è più così E quel che è più grave sono coinvolte le grandi potenze. Inoltre in Asia è nata una nuova alleanza militare, ancora non organizzata come la Nato, ma di cui fanno parte Federazione Russa e Cina, insieme a molti dei paesi asiatici. Ha sede a Shangai e coinvolge diversi paesi asiatici, nominalmente per il controllo dei confini.




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