mercoledì 27 agosto 2008 - Damiano Mazzotti

Abusivi in Parlamento


L’Italia, è oggi un paese dove anche i suoi parlamentari sono abusivi, in quanto non eletti direttamente dai cittadini, come prevede in modo chiaro e specifico la nostra Costituzione: art.1 e 48, ed art. 56 e 58.La Costituzione dei cittadini italiani, ripeto, non quella che vorrebbero gli attuali Capipartito dei vari partiti italiani.

I parlamentari italiani delle ultime due legislature, invece, sono stati nominati direttamente e illeggittimamente dalle segreterie dei vari partiti, attraverso un sistema precostituito con precise volontà antidemocratiche.

Gli attuali parlamentari sono quindi dei rappresentanti illegali degli italiani, in pratica dei clandestini, degli intoccabili "fuorilegge".

L’Italia non è più un paese di diritto. E’ diventata una Repubblica fatta di Burocrazia Anticostituzionale, fondata sui Capi-Partito.

L’attuale sistema di caste politiche a costretto milioni di cittadini a firmare un assegno in bianco, cioè il mettere una croce su una scheda elettorale che riduceva a zero il grado di libertà dei cittadini nella scelta del candidato
all’interno del proprio partito di riferimento, che veniva perciò indicato direttamente dai dirigenti delle varie segreterie di partito.

Milioni di cittadini non hanno votato o hanno rifiutato il voto (come il sottoscritto) e altri non hanno rinunciato a votare per paura di mali maggiori.

Ma giunti a questo punto, anche moltissimi cittadini votanti hanno capito che a questo gioco non si può più continuare a giocare.

L’attuale presa in giro della dignità delle persone e dei diritti civili, e della sovranità popolare ha raggiunto livelli insostenibili. Il sistema Paese è gravemente ammalato di un cancro che rischia di diventare inoperabile.

O si agisce ora, o mai più.

In questi giorni, l’attuale governo, vuole semplicemente mettere in un "loro sistema di garanzie legali", tutto il potere che hanno arraffato facendo firmare l’assegno in bianco agli italiani.

Tra l’altro, i vari partiti, per ogni voto espresso, hanno incassato vari miliardi di finanziamenti pubblici, tradendo la volontà e la sovranità del popolo italiano che si era espresso contro tale pratica in maniera molto chiara, attraverso un referendum specifico.

Quindi è naturale che le caste, facendo tutto questo, vogliono mettere al sicuro anche il loro sistema economico di sostentamento illeggittimo.

Ora se questa legge verrà approvata, e si proseguirà pure con la volontà delle modifiche costituzionali, alcuni cittadini italiani si prenderenno la responsabilità di denunciare l’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri, di attentato alla Costituzione, rivolgendosi direttamente agli Organismi
Europei competenti.

Riporto qui sotto l’Articolo 28 della Costituzione Italiana che è molto chiaro sulle responsabilità nei confronti della legge e dei cittadini, dei vari funzionari dello Stato.

E’ chiaro poi, che, come in ogni sistema gerarchico, le loro responsabilità aumentano all’aumentare del loro potere politico.

Hanno tutti giurato di rispettare la Costituzione Italiana e le leggi della Repubblica, prima di "insediarsi", e di iniziare ad "insidiare" i cittadini.

Titolo I (Principi Fondamentali) - Articolo 28 della Costituzione Italiana

I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità si estende alla Stato e agli enti pubblici.

Poi, ricordo anche l’articolo 3 che afferma l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti la legge. Articolo che conoscono pure i bambini. Forse dobbiamo sperare nella protesta dei bambini visto che nessun adulto in Italia ha il coraggio di fare qualcosa.

Per finire un dato: in Italia il 29% dell’elettorato, cioè i giovani sotto i 35 anni, sono rappresentati in Parlamento dallo 0,7% degli eletti. Solo questo dimostra la malafede di un sistema incancrenito fin dentro al midollo osseo e al cervello.

Una soluzione potrebbe essere quella di organizzare delle manifestazioni giovanili di protesta davanti alle sedi delle principali Istituzioni Europee.




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