venerdì 23 agosto 2024 - Giovanni Greto

ARVO PART, Tractus (ECM New Series 2800)

Anche se il compositore estone, classe 1935, ha smesso di comporre, ha dato il consenso al fidato direttore della Tallin Chamber Orchestra e dell’Estonian Philarmonic Chamber Choir, Tonu Kaljuste (Tallinn, 28 agosto 1953) – una collaborazione, la loro ultratrentennale - di selezionare, riarrangiandoli, una serie di brani composti tra il 1999 e il 2015.

Come si apprende dalle note di presentazione stilate da Kai Kutman, il titolo dell’album allude alla serie di scritti teologici Tracts for the Times, pubblicati tra il 1833 e il 1841, del cardinale, inizialmente, della chiesa anglicana, John Henry Newman (Londra, 1801 – Edgbaston, 1890), che si convertì al cattolicesimo nel 1845, fu ordinato sacerdote a Roma nel 1847, venne beatificato da Benedetto XVI° il 19 settembre 2010 e canonizzato da papa Francesco il 13 ottobre 2019.

Il primo brano, Littlemore Tractus, originalmente concepito per Coro e Organo, fa riferimento alle note finali tratte da un sermone scritto da Newman nel febbraio del 1843 nella sua residenza di Littlemore, un povero paesino tre miglia fuori dal centro di Oxford : Possa Lui (il Signore) sostenerci tutto il giorno fino a quando le ombre si allungano e arriva la sera e il mondo affacendato tace, la febbre della vita è finita e il nostro lavoro è compiuto. Allora nella sua misericordia possa il Signore darci un santo riposo e infine la pace.

E’ un invito, scrive Kutman, per chi ascolta, a fare una pausa tra la frenesia e gli affari, tra la tempesta di pensieri e, voltandosi indietro, il trambusto della giornata, a trovare la calma e a riappacificarsi con il passato.

Questa sensazione di lasciarsi alle spalle la vita, liberandosi dalle preoccupazioni, continua a trapelare nella musica di Arvo Part. Impossibile non provare una miriade di sensazioni : dal timore, all’oscurità ; alla liberazione dall’angoscia ; alla felicità per le piccole cose.

Tutto questo è attivato dalla consueta tecnica del Tintinnabuli (dal latino tintinnabulum, una campana), - creata nel 1976, ha le sue radici nel canto gregoriano e nella polifonia della scuola franco-fiamminga - che così lui stesso spiegò : “Lavoro con pochissimi elementi, una voce, due voci. Costruisco con i materiali più primitivi, con l’accordo perfetto, con una specifica tonalità. Tre note di un accordo sono come campane. Ed è perciò che chiamo questo tintinnabulazione”. E ancora : Questo sistema ordinato entra dentro di noi e nel nostro subconscio. Uno non lo realizza, ma lo accetta. E crea una sorta di nuovo stato, un nuovo ordine.

Ottimi i musicisti e le voci del Coro. Un plauso a parte alla soprano Maria Listra, intreprete di una nuova versione per soprano e orchestra d’archi de L’Abbé Agathon. La precedente, registrata per Adam’s Lament nel novembre del 2011, (quella per “Tractus” è stata fatta nel settembre del 2022) prevedeva una voce soprano, un baritono, un coro femminile e un’orchestra d’archi.

In origine, Part scrisse il brano nel 2004 per otto violoncelli (quelli de L’Octuor de violoncelles de Beauvais) e una soprano, Barbara Hendricks (Stephens, Arkansas, 20 novembre 1948), naturalizzata svedese, dopo essersi trasferita in Europa negli anni ‘70.

 




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