venerdì 1 novembre 2019 - Doriana Goracci

A raccontare comincia tu, Anna Petruzza, vita per tanti bimbi

“Un bambino è un amore diventato visibile” diceva Novalis e oggi ho "visto" per la prima volta la signora Anna Petruzza che ha fatto diventare visibili migliaia di amori e di bimbi,di professione ostetrica. Ha fatto l'ostetrica per 30 anni a Briatico, zona "priva di ospedali pubblici o cliniche ostetriche private, con scarsi mezzi di trasporto e precarie vie di comunicazione"; eppure Briatico, provincia di Vibo Valentia, è adagiato sulle scogliere della Costa degli dei...

L'ho incontrata nelle pagine del web, Anna Petruzza, perché in questa fine di ottobre, la signora di soli 90 anni, ha ricevuto dal prefetto di Vibo Valentia, Francesco Zito, la pergamena per l'onorificenza di Cavaliere "Al Merito della Repubblica Italiana", conferita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su proposta del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.
 
In un articolo del 2016, si parla di lei come la mammineja,  la mammina, la levatrice del paese.

Vale la pena leggere e condividere: "Nata a Caraffa il 26 aprile del 1928, figlia di contadini, Anna Petruzza la sua professione la deve ad una insegnante di scuola elementare che, vedendola passare davanti alla scuola, le disse “Anna perché non vieni a scuola?”. Lei andò a casa, domandò la stessa cosa a suo padre che, preso dagli scrupoli, la iscrisse subito. Cominciò a frequentare la scuola elementare che, allora, non era obbligatoria, era il lontano 1935. Anna Petruzza conseguì la licenza media a Catanzaro e si iscrisse successivamente al corso di ostetrica presso l'ospedale civile, nel 1945. Il padre, per portale il necessario, percorreva a dorso d’asino il tragitto tra Caraffa e Catanzaro, in quel tempo non esistevano collegamenti adeguati. Dopo tre anni di corso Petruzza consegue il diploma di ostetrica, era il 15 giugno del 1948, subito dopo si iscrive all’ordine delle ostetriche. La sua prima esperienza da ostetrica la vive a soli 19 anni, quando ancora non era diplomata, a Caraffa, nel proprio paese, chiamata a sostituire una collega assente. Da diplomata esercita per due mesi a Conflenti dove fa nascere un bambino in un casolare di campagna, al buio, perché si era spenta la candela. Poi la chiamata da Briatico, il 5 settembre del 1948, per sostituire l’ostetrica titolare, ormai anziana e alle soglie della pensione. Quando arriva a Briatico Anna Petruzza ha solo 20 anni e svolge la professione su tutto il territorio comunale ed anche fuori comune, a Porto Salvo, nei comuni di Cessanti e Zambrone, in sostituzione delle ostetriche assenti.Alcuni paesi, in quel tempo, non erano ancora collegati da strade, pertanto Petruzza era costretta a raggiungerli a piedi, attraversando percorsi accidentati, mulattiere, stradine sterrate, fiumare, torrenti e campagne. Il suo mezzo di trasporto spesso era una bicicletta, si faceva luce con le lanterne, percorreva anche la linea ferrata per raggiungere i caselli ferroviari, sotto la pioggia, con il freddo ed anche in piena notte. "Una volta - racconta Anna Petruzza - nel percorrere una mulattiera per raggiungere Paradisoni, mi si sono rotte le scarpe e ho dovuto sistemarle alla meglio con dello spago. La perdita di tempo non mi ha permesso di assistere la partoriente che, nel frattempo, aveva già dato alla luce il bambino con l’aiuto di un'amica. Quando riuscì a raggiungere il luogo del parto il bimbo aveva ancora il cordone ombelicale attaccato". A Briatico, nel 1949, Petruzza conosce un uomo, è Filippo Borello di Favelloni di Cessaniti, che diventerà poi suo marito. Borello era un grande lavoratore, un commerciante e produttore di olio di oliva, si occupava della raccolta e della macinazione delle olive. Con Filippo si sposerà il 12 agosto del 1950, con lui avrà quattro figli, tre maschi ed una femmina. "A Briatico - ricorda - il primo parto è avvenuto sette giorni dopo il mio arrivo, nel 1948 e gli ultimi nel 1979, poi arrivò il tempo dove le partorienti preferivano far nascere il proprio bambino in ospedale. I luoghi delle nascite erano spesso casolari di campagna, poveri, disagiati e molto modesti". La Petruzza ricorda ancora che "in una casa povera una donna aveva dato alla luce un bambino sorretta da un sacco di grano. In più di trent'anni a Briatico, in alcune famiglie, ho fatto nascere padri, figli e nipoti. Quando a Briatico sono arrivati i militari per i disordini di Reggio Calabria, una signora che abitava a Pordenone era tornata per partorire nel proprio paese".Dopo la nascita della bambina erano sopraggiunte gravi complicazioni e la mammineja Anna, resosi conto del pericolo di vita a cui poteva andare incontro la partoriente, oggi ricorda: "sono intervenuta per arrestare una emorragia in atto ed ho chiesto aiuto ai militari per un medico ed un mezzo per trasportarla in ospedale. I militari si sono resi disponibili con un ufficiale medico e fornendomi una jeep con la quale hanno trasportato in ospedale la partoriente. La paziente si è salvata e il reggimento ha regalato alla bambina una collana d'oro, era il 1970". Alla sua pensione è stata premiata con la medaglia d’oro dall’Ordine delle Ostetriche di Catanzaro. Oltre all’attività di ostetrica 'a mammineja, donna instancabile e piena di energia, ha avviato, insieme a suo marito e ai suoi figli, altre due attività, un forno per la produzione di pane e la gestione di un ristorante, negli anni in cui Briatico pullulava di turisti ospiti dei numerosi campeggi presenti sul territorio."

La mia mamma pensava, dopo di me, di non poter avere più figli, e un giorno andò a farsi visitare da un dottore, uno stimato ginecologo romano, chiedendogli perchè sentisse un peso...ed era aumentata la pancia...Lui le disse che aspettava un bimbo, la pancia era piena di acqua e il piccolo era piccolo. Dopo alcuni mesi nella clinica dove andò con le doglie, un'ostetrica, ascoltando con la trombetta la pancia, sentì che erano due, due bimbe per un totale di 6 chili. Tornai in quella clinica convenzionata per partorire il mio primo figlio...poi purtroppo chiuse come oggi tante postazioni per la nascita dei piccoli ma ricordai i preziosi consigli dell'ostetrica, prima durante e dopo il parto.

"Quello dell’ostetrica è un ruolo strategico nella promozione e nella tutela della salute delle donne e dei loro bambini, in particolare, nella riduzione della mortalità materna e neonatale e nella lotta all’HIV: "Da sempre e per sempre con la donna"

Auguri signora Anna Petruzza e Grazie!

Doriana Goracci

 




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