martedì 8 aprile - Casomai

A Roberto De Simone Napoli deve tanto

A Roberto De Simone Napoli deve tanto, ma la città ha anche dato a lui tanto nel ricco patrimonio musicale di origine colta, ma anche popolare anche legata a particolari momenti storici della storia vissuta e sofferta e alle tammuriate di riferimento

Roberto De Simone con la costumista Odette Nicoletti nel 1989

Tra le tante meravigliose regie vorrei ricordare oltre alla celeberrima Gatta cenerentola e La festa di Piedigrotta di Viviani un altro successo mondiale come Il Flaminio di Pergolesi trasmesso dalla Rai una sola volta nell'autunno del 1986 e mai più riproposto.Determinante è stato il suo contributo alla nascita della Nuova Compagnia di Canto popolare nel lontano 1970 e al seguente personale successo dei suoi componenti.

In tutto il sud sono sorte altre compagnie simili con analogo repertorio. La direzione del Conservatorio è stato l'ultimo sigillo di una lunga carriera a servizio della Musica e della tradizione musicale partenopea, agli arrangiamenti e alle sue composizioni. Come per Caruso occorre adibire un museo in cui oltre alle foto, cimeli e documenti storici si riascoltino i numerosi successi dovuti alla sua sapiente ricerca e recupero dagli archivi.

Alla Napoli di Eduardo con personaggi candidi e medio borghesi lui disse che preferiva una congerie di personaggi popolari che si esprimevano solo in lingua napoletana e che si distinguevano in popolane, scugnizzi e bazzarioti, Lazzari e guappi e cafoni arrivati in città senza un mestiere.

Il tempo ci dirà se altri continueranno con analoga decisione questo suo percorso di valorizzazione della tradizione musicale, ma non solo.

Foto Wikimedia




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