giovedì 20 ottobre 2011 - Professional Consumer

19 ottobre, a che punto è la crisi?

Il 19 ottobre, un giorno qualsiasi, a quattro anni dallo scoppio della crisi economica globale, prendo al volo dalla rete un resoconto e due proclami istituzionali e ve li mostro.

Nelle minute dell'ultima riunione del 20-21 settembre della Fed, Ben Bernanke e soci scrivono: "I partecipanti alla riunione vedono una considerevole incertezza in vista di una graduale ripresa della crescita economica".

Dunque non solo graduale ma pure considerevolmente incerta la crescita. Dopo che quei tizi hanno tentato di mettere pezze a più non posso, non è un bel sentire.

Niente paura: la Commissione europea presenta la road map per uscire dalla crisi finanziaria, restaurare la fiducia nell'area euro e nell'Europa nel suo complesso.

“La road map - dice il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso - è la risposta per una svolta”.

Poi chiosa: ''La fiducia può essere ristabilita solo attraverso una immediata implementazione di tutte le misure di cui c'è bisogno per risolvere la crisi''.

Non pago richiosa: ''Soltanto in questo modo saremo capaci di convincere i cittadini europei, i nostri partner e i mercati che abbiamo le soluzioni alle sfide che l'economia sta affrontando''.

Ma porc... convincere i cittadini che la soluzione passi per l’implemento delle misure di cui c’è bisogno?

Mr Barroso la prego, ha dimenticato di dire quali siano quelle di cui c’è bisogno?

E ancora: Juncker, presidente dell’eurogruppo, annuncia 10 proposte per scacciare la crisi. Ullallà!

Al punto 6: "Un programma di crescita economica per i paesi più in difficoltà".

Un programma insomma, non IL programma delle cose da farsi, per la crescita economica. A quattro anni di distanza qualcosa, non meglio specificato, viene auspicato, non fatto!

Brrrrrr.

Che Lor Signori non sappiano che pesci pigliare?

Io, Professional consumer un’idea l’avrei: che ne direste di farvi promotori e gestori di una ricapitalizzazione dell’azienda “Consumatori spa”, una multinazionale che, quando ha la capacità di spesa la spende per smaltire quell’invenduto che fa riprodurre, che fa lavorare, che genera occupazione, poi reddito, insomma, che fa crescere almeno di 2/3 del Pil ?

Un bell’aumento di capitale al quale dovranno essere sollecitati ad aderire quelli che hanno riserve di reddito non investite né spese; quelle insomma sottratte alla crescita.

Vi sia buona consigliera la notte.




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