venerdì 12 febbraio 2010 - Doriana Goracci

13 febbraio 2010 Torniamo a Roma per NO VAT

"Con tanta tanta buona pace, per voi, noi tutte, nessuna esclusa?" si ripete per la quinta volta a Roma la Manifestazione No VAT Facciamo Breccia. Manifestazione Tradizionale? Con tutti i problemi che ci stanno, mancava questa? A che servono gli dei? Fuori i preti dalle nostre mutande, l’abbiamo detto la prima volta a Roma nel 2006, e non piacque a molti di quel mondo cattolico, escluso il 3% dei non battezzati o sbattezzati.

13 febbraio 2010 Torniamo a Roma per NO VAT

Fu Oscuramento dei Signori dei Media nel 2006: “Il quotidiano nazionale ’La Repubblica’ non ha voluto inserire la pubblicità della manifestazione NO VAT perché contiene la frase “più autodeterminazione meno Vaticano” e per il logo cupolone stilizzato. La pubblicazione – già saldata al prezzo di 1000 Euro – è stata bloccata senza preavviso”. Era riportato sull’unico sito di cui ho traccia di ciò che scrissi e da cui sono stata censurata proprio dal 2006. Eh la Sinistra! Eh la Destra! Eh il Centro! E un anno fa cadeva con il 14 febbraio: “Non è che l’inizio dello Sdoganamento, delle Cariche di Alleggerimento e delle Prove di Forza della Democrazia, di cui ci hanno fatto fare abbuffate, tanto da venirci a nausea, come parola priva di qualunque senso. Di carbonaro sembra essere rimasto solo un piatto di spaghetti e un bicchiere di vino per dimenticare. Buona Festa a chi è innamorato della Libertà di amare, che lotta e non la regala nessuno.”In direzione ostinata e contraria”. Qualcosa è cambiato dal 14 febbraio 2009 tra noi il Papa e Michelangelo? Meno Vaticano e più Informazione? Mi sembra proprio che sia accaduto il contrario e anche questo scritto. E allora perchè scendere in piazza, occupare così uno spazio e una giornata? Non piove a Roma, ho verificato le previsioni climatiche, portiamo dentro le vecchie storie che ci riscaldono come quelle di Sole e Baleno e le innumerevoli, recenti, di ciò che significa il potere e chi lo arma: Non vogliamo il silenzio, scegliamo la vita, sempre, su questa terra e non chi la toglie, la libertà e la parola, uccidendo e dando morte.Tanti se ma però, scrissero certe donne per Giorgiana Masi, ricordando:…se… non sarebbero le parole a cercare di affermare la vita ma la vita stessa, senza aggiungere altro” .
 

ROMA – sabato 13 febbraio 2010

Manifestazione Nazionale NO VAT

Autodeterminazione laicità

antifascismo antirazzismo

liberazione

Il 13 Febbraio 2010 per il quinto anno scendiamo ancora in piazza contro il Vaticano per denunciarne l’invadenza nella politica italiana: è infatti uno degli attori che agiscono nelle complesse dinamiche di potere sottese a un sistema autoritario e repressivo.


L’11 febbraio 1929 i Patti Lateranensi sancivano la saldatura tra Vaticano e regime
fascista, oggi le destre agitano il crocefisso per legittimare un ordine morale in linea
con l’integralismo delle gerarchie vaticane, lo strumentalizzano per costruire
un’identità nazionale razzista e una declinazione della cittadinanza eterosessista e
familista.


Da una parte le destre criminalizzano immigrate ed immigrati, istigano a una vera
“caccia all’uomo”, li/le rappresentano come la concorrenza nell’accesso alle risorse
pubbliche mentre nessuno affronta il problema di un welfare smantellato e
comunque disegnato su un modello sociale che non c’è più. D’altra parte la chiesa cattolica legittima esclusivamente questo modello di società, basato sulla famiglia eterosessuale tradizionale, sulla divisione dei ruoli sessuali, dove un genere è subordinato all’altro e lesbiche, gay e trans non hanno alcun diritto di cittadinanza.
Su un altro fronte, destra moderata e sinistra riformista attuano il tentativo di procedere ad un’assimilazione selettiva dei soggetti minoritari sulla base della disponibilità espressa a offrirsi docilmente a legittimare discorsi razzisti, eterosessisti e repressivi. E’ prevista l’inclusione solo di quelle soggettività che non mettono in discussione il potere: c’è un piccolo posto anche per gay, lesbiche e trans e per altre figure della diversità, purché confermino l’ordine razzista, sessista e repressivo.


In questo quadro, nel movimento lgbtq, abbiamo assistito alla comparsa di “nuovi” soggetti che ne usano le parole d’ordine per produrre un ribaltamento della realtà: a protezione delle soggettività supposte deboli pongono i loro carnefici. Chi legittima questi “nuovi” soggetti, contribuisce a produrre un ulteriore spostamento a destra, a normalizzare la presenza delle destre radicali nel dibattito pubblico.


Fuori da queste lotte interne al potere, dobbiamo constatare la diffusa e asfissiante presenza di un’etica cattolica, un modello di politica che propone come uniche alternative di “rinnovamento” il moralismo e il giustizialismo. Sappiamo che se oggi il Vaticano appare meno interventista è solo perché non ne ha bisogno: già nel nostro paese possiede il monopolio dell’”etica” che abbraccia indistintamente governo e opposizione parlamentare che fanno a gara – come sempre – ad inginocchiarsi all’altare del giustizialismo e del buonismo ipocrita.


Respingiamo il tentativo di espropriare anche i movimenti di lesbiche, gay, trans e femministe, di categorie fondamentali quali l’antifascismo, altrimenti l’ambiguità politica finirebbe per rendere le nostre soggettività complici di quest’ordine morale e politico che concede una legittimazione vittimizzante e minoritaria in cambio dell’assuefazione alla repressione.


Contrastiamo questo potere che, dove non addomestica, reprime e, attraverso l’ordine morale vaticano, assume dispositivi di disciplinamento e controllo sociale che negano qualunque tipo di autodeterminazione: l’autodeterminazione sociale ed economica dei e delle migranti, l’autodeterminazione dei corpi e degli stili di vita di donne, gay, lesbiche e trans, ogni percorso di autorganizzazione, di dissenso e di conflitto.


Denunciamo che quando il processo di addomesticamento non si compie viene utilizzato il carcere, il CIE (centri di identificazione ed espulsione), la repressione, la paura, la noia, la solitudine, l’intimidazione e la criminalizzazione per neutralizzare gli elementi di dissenso non previsti e non gestibili: migranti, movimenti, studenti, lavoratori e lavoratrici, disoccupati/e.


Riaffermiamo che antirazzismo, antifascismo, antisessismo sono lotte, necessarie l’una all’altra, da condurre anche contro l’uso strumentale delle libertà di donne e lgbt per rafforzare e legittimare un modello razzista.


Portiamo in piazza i nostri percorsi di autodeterminazione nell’acutizzarsi della crisi
economica e dello smantellamento dello stato sociale – in particolare della scuola e dell’università – che tanto spazio lascia alle imprese private e confessionali.


Riaffermiamo le diversità e le differenze sociali, sessuali, culturali, contro l’identità nazionale razzista e eterosessista che ci vogliono imporre e contro l’ordine morale vaticano.


Portiamo in piazza i nostri percorsi di liberazione per ribadire la nostra volontà di agire nello spazio pubblico per produrre trasformazione sociale e culturale.
ROMA – sabato 13 febbraio 2010 Manifestazione Nazionale NO VAT
Autodeterminazione laicità antifascismo antirazzismo liberazione
www.facciamobreccia.org
per adesioni: [email protected]

Trasporti

CONTRIBUTI LOTTO PER MILLE

panni_stesi

 




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