giovedì 19 novembre 2009 - Salvatore Borsellino

Incriminare i familiari di Paolo Borsellino per la sottrazione dell’Agenda Rossa

Già quando il 1 aprile 2008 il GUP Paolo Scotto di Luzio aveva prosciolto il colonnello dei carabinieri dei ROS Giovanni Arcangioli dall’accusa del furto dell’Agenda Rossa di Paolo Borsellino avevo manifestato il mio sconcerto per il fatto che il processo si fosse chiuso in fase di udienza preliminare impedendo cosi ad un procedimento di tale importanza di arrivare alla fase dibattimentale nel corso della quale, con una analisi approfondita delle prove (addirittura fotografiche) e delle testimonianze (incerte e contraddittorie) avrebbe potuto essere accertata l’innocenza o la colpevolezza dell’imputato.

Avevo poi sperato, grazie al motivato e circostanziato ricorso presentato dalla Procura di Caltanissetta avverso a questa sentenza di assoluzione che la Corte di Cassazione annullasse questa abnorme sentenza di proscioglimento affermando che "il procedimento in oggetto è un classico caso in cui è necessario un vaglio dibattimentale" per "colmare i vuoti" e le contraddittorie testimonianze attraverso un "approfondimento dibattimentale".
 
Era poi arrivato il 17 febbraio 2009 il macigno della dichiarazione di inammissibilità del ricorso da parte della Corte di Cassazione, evento con il quale, come dichiarai all’epoca, era stato posta una pietra tombale sulla ricerca della verità in questa vicenda, la sparizione dell’Agenda Rossa del Giudice che è a mio avviso uno dei motivi fondamentali dell’assassino del Giudice e delle modalità con cui è stata effettuata la strage: uccidere Paolo senza fare sparire anche la sua Agenda non sarebbe servito a nulla perché in quell’agenda sono sicuramente contenute le prove di crimini e di complicità che possono inchiodare alle loro terribili responsabilità una intera classe politica.

Le motivazioni della sentenza emessa dalla tristemente nota sesta sezione penale della Corte di Cassazione
, riprese da APCOM, vanno addirittura al di là di questo già di per sé osceno quadro di evidenze negate, di verità nascoste e di crimini occultati. Si arriva addirittura a negare che la borsa del Giudice contenesse l’Agenda Rossa asserendo che "gli unici accertamenti compiuti in epoca prossima ai fatti portavano addirittura ad escludere che la borsa presa in consegna dal Capitano Giovanni Arcangioli contenesse un’agenda". Si prendono cioè per buone le dichiarazioni contraddittorie date in tempi diversi dall’imputato chiamando in causa testimoni che lo hanno smentito, come l’ex magistrato (al momento del fatto) Giuseppe Ayala o addirittura non presenti sul luogo della strage, come Vittorio Teresi, e non si da alcun valore alla testimonianza della moglie del Giudice, Agnese Borsellino, che vide Paolo riporre l’agenda nella borsa, dopo averla consultata nel pomeriggio di quel 19 luglio, prima di andare all’appuntamento con la sua morte annunciata.

A questo punto non resta che trarre le inevitabili conseguenze da questa sentenza della Corte di Cassazione, incriminare la moglie del Giudice per falsa testimonianza e processare tutti i familiari del Giudice, figli, moglie, fratelli e sorelle per la sottrazione e l’occultamento dell’Agenda. Dato che Paolo non se ne separava mai solo i suoi familiari possono averla sottratta e occultata. Contro la madre del Giudice non si potrà procedere per sopravvenuta morte dell’imputato.


6 réactions


  • Damiano Mazzotti Damiano Mazzotti (---.---.---.12) 19 novembre 2009 15:24

    No comment sui rapporti tra certi magistrati e organi della magistratura e quasi tutto il mondo della politica, senza grosse differenze di schieramenti a seconda dei casi...

    Per avere l’indipendenza occorrono uomini liberi e indipendenti e una nazione libera e indipendente...


  • Maria Lutero (---.---.---.23) 19 novembre 2009 16:36

    Caro Salvatore,
    cosa si sa ora del "papello"? Sui giornali (Il Fatto soprattutto), si leggono indiscrezioni sulle richieste di Cosa Nostra, ma in modo disordinato. Tu cosa sai? Quali erano le richieste? Quali i legami tra il papello e l’agenda rossa? E’ solo un sospetto (peraltro piuttosto ovvio) o ci sono documentazioni precise che si possono consultare? Se si, quali?
    Ti prego di rispondere a queste domande, per quello che puoi naturalmente, perchè aiuterebbero a fare chiarezza su tutta la vicenda.
    Grazie


  • Gloria Esposito Gloria Esposito (---.---.---.218) 19 novembre 2009 16:51

    Caro Salvatore,
    vorrei dirle cosa significa per me la sua battaglia ma non esistono parole adatte.
    Ricercare la verità è un dovere morale per tutti ma troppe volte la gente comune si tira indietro. Lei ha un coraggio e una forza spaventosa, che sicuramente nessuna "triste sentenza" scalfirà.
    Spero davvero che si riesca ad arrivare in fondo, nonostante tutte le forze che remano contro. Davvero in bocca al lupo, per lei, per la sua famiglia ma anche un pò per noi.
    Grazie,
    Gloria


  • Paolo Praolini Paolo Praolini (---.---.---.111) 19 novembre 2009 22:24

    Su questa vicenda credo che non ci siano più parole da spendere vista l’evidente volontà di ’qualcuno’ di nascondere verità tangibili come quella del colonnello Arcangioli con la borsa.
    Continuiamo a parlarne ed aspettiamo che arrivi aria nuova a ridare ossigeno alle forze positive che animano ancora questo paese.
    Molte cose stanno cambiando!


  • morias morias (---.---.---.163) 20 novembre 2009 12:29

    Caro Salvatore,
    la sua battaglia è la nostra battaglia, il suo coraggio è il nostro coraggio, la sua ricerca della verità è la nostra sete di giustizia, la sua speranza è la nostra voglia di continuare a denunciare, la sua famiglia è anche la nostra famiglia.

     

     


  • (---.---.---.210) 20 novembre 2009 13:33
    Cari amici x conoscenza e per pubblicazione v’invio la seguente intervista.
    Il link all’intervista è questo: http://www.cuntrastamu.org/cuntrastamu/?p=503
    Gioacchino Basile
     

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