mercoledì 14 ottobre 2009 - Francesco Rossolini

ENI si aggiudica il petrolio dell’Iraq

 

Si è concluso positivamente l’accordo commerciale tra ENI ed Iraq per l’estrazione petrolifera in un enorme giacimento, lo Zubair, che se ben sviluppato potrà divenire una vera miniera d’oro per l’ENI. Grande è la soddisfazione dell’amministratore delegato di ENI, Paolo Scaroni.

ENI ha ottenuto la licenza per i prossimi 20 anni, comunque prorogabile, ed i piani di sviluppo del giacimento fanno prevedere un incremento di circa otto volte in 7 anni dell’ammontare di petrolio oggi estratto. Attualmente il giacimento fornisce 195.000 barili al giorno.

Insomma un ottimo colpo per ENI, che seppur ritiene che le energie rinnovabili possano aiutare ha però la certezza che il presente ed il futuro prossimo siano comunque appannaggio degli idrocarburi.

ENI modernizzerà il giacimento Zubair e realizzerà altri 200 pozzi in modo da sfruttarlo al meglio. Dunque l’accordo porterà prosperità all’Iraq e ricchezza all’ENI.

Appare purtroppo chiaro che le previsioni pessimistiche per il rinnovabile di diversi analisti siano corrette e quindi che nei prossimi 20-30 anni le energie rinnovabili non potranno avere un peso superiore al 20% del fabbisogno energetico totale, che sarà coperto ancora mediante idrocarburi ed energia nucleare. 



6 réactions


  • (---.---.---.184) 14 ottobre 2009 15:03

    Benissimo bravo a eni societa italiana .
    congratulazioni del traguardo raggiunto meglio per tutti gli italiani.


  • (---.---.---.62) 14 ottobre 2009 18:01

    La guerra in Iraq doveva pur rendere qualcosa...


  • LUIGI AMBROSIO (---.---.---.59) 14 ottobre 2009 18:03

    Ottimo direi ! IL tutto andrebbe dedicato al grande Enrico MATTEI. Bravi comunque. A tutto il personale dell’Eni, perchè anche così viene dimostrato che per portare tecnologia italiana nel mondo certamente
    non è necessario farsi precedere da un’esercito invasore con la scusante di "portare la pace".
    Luigi Ambrosio
    Giornalista pubblicista 


    • (---.---.---.62) 14 ottobre 2009 18:26

      Cioè non c’è un esercito italiano in Iraq? Oppure vuoi dire che l’Eni avrebbe avuto questo contratto anche con Saddam? Ne dubito profondamente.


  • Il Gufo (---.---.---.40) 14 ottobre 2009 19:42

    Bella marketta...
    Quello che mi diletta è che l’accordo secondo l’articolista "porterà prosperità all’Iraq e ricchezza all’ENI."
    In che modo direte voi, miei cari lettori? Con 200 nuovi pozzi petroliferi, quello che ogni iracheno aspettava con ansia.

    Si parla della ricompensa per una guerra d’invasione, di un moderno bottino, e lo si fa anche con supponenza ed arroganza.
    "Appare purtroppo chiaro che le previsioni pessimistiche per il rinnovabile di diversi analisti siano corrette".
    Quali previsioni? Quali analisti? Che diavolo c’entra con il "libero" accordo firmato dall’Iraq per vendere un petrolio che di sicuro non scalderà le case d’inverno?
    "nei prossimi 20-30 anni le energie rinnovabili non potranno avere un peso superiore al 20% del fabbisogno energetico totale"
    Altrimenti sapete che perdite per l’ENI?

    P.S.
    Dedichiamolo a Mattei, uno che non condivideva gli affari dell’economia di guerra, che non offriva bombe in cambio di petrolio.
    Armi, mezzi, ricostruzione, media coverage, risorse naturali, quanti soldi rende la "rimozione di un dittatore"?
    Infatti Mattei è morto ammazzato e l’ENI si è unita al business.


  • Civetta (---.---.---.85) 16 ottobre 2009 21:37

    Gufo le tue affermazioni mi Sembrano un po’ talebane


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