martedì 15 settembre 2009 - Sergio Cacioppo

Cronaca di una giornata di occupazione e contestazione per i tagli alla Scuola

Palermo, ore 10.00 di questa piovosa mattina palermitana, alcune migliaia di docenti di Palermo, Catania, Siracusa e Trapani con il personale ATA (assistenti amministrativi), si sono dati appuntamento per una grande manifestazione a Piazza Marina.

Da lì il corteo, autorizzato ha iniziato a sfilare per le vie della Città, provocando la paralisi del traffico nel pieno centro storico della Città di Palermo. Verso le ore 14.00 il corteo giunge dinanzi il maestoso Palazzo Dei Normanni, sede storica dell’Assemblea Regionale Siciliana. Tra urla, fischi e cartelloni di ogni genere contro questo Governo e contro il Ministro Gelmini per i tagli all’occupazione nella scuola, un gruppo di circa 70 docenti e personale ATA, riescono a forzare i poderosi cordoni delle forze dell’ordine, riuscendo a penetrare all’interno del Palazzo dei Normanni. Inizia così una occupazione ad oltranza, mentre all’esterno le forze dell’ordine chiedono rinforzi, che come ovvio giungono in enorme quantità.
Stiamo commentando in diretta, mentre decine di camionette delle Forze dell’ordine sono schierate all’esterno in tenuta antisommossa.

Ore 17.33 nei locali dell’ARS (assemblea Regionale Siciliana), giunge RAI 3 per effettuare riprese video ed interviste.

Ore 17,50 Tra mille difficoltà i circa 70 docenti e personale ATA che affollano una sala interna dell’Assemblea Regionale Siciliana, sono stati raggiunti da RAI 3, vengono spiegati i motivi della manifestazione e del motivo per cui si è giunti all’estremo atto di occupare il Palazzo Dei Normanni. I docenti spiegano che avrebbero dovuto incontrare l’assessore Regionale alla Pubblica Istruzione ed in mancanza qualcuno che avrebbe dovuto ascoltare le ragioni di Migliaia di lavoratori, che oggi grazie al Ministro Gelmini non sono più neanche precari ma "senza lavoro".

Al rifiuto di incontrare un piccolo gruppo di docenti (belve pericolose, si sa) nessuno degli Amministratori Regionali ha voluto ascoltare ragioni. In considerazione del fatto che da molte ore sono all’interno dell’ARS, diverse docenti si sono sentite male, ma non sono state assistite dalle Forze dell’ordine ne tanto meno sono state condotte in Ospedale.

All’esterno molte migliaia di docenti e personale ATA ruggiscono contro tutto e contro tutti, migliaia di foto e riprese di ciò che sta inverosimilmente accadendo sono stati prodotti e spediti via sms anche a me che con l’attenta collaborazione di INFORMARE PER RESISTERE e di FREEDOM ITALIAN INFORMATION, documenteremo presto.

Ore 18,04 Rai 3 riuscendo a penetrare all’interno dell’ARS ha documentato l’evidente stato di disagio dei Docenti e del Personale ATA presenti.

Insieme concordano di desistere tenuto conto che in molti sono allo stremo delle forze ed alcuni hanno anche perso i sensi per la calca e lo stato di stress elevato.

Docenti e Personale ATA, hanno così deciso, per oggi ma solo per oggi, di desistere perché quanto accaduto non era stato dai manifestanti cercato.

Domani è un altro giorno è c’è in aria un forte odore di ribellione.

Domani altri appuntamenti, altre occupazioni ed altre azioni di lotta, dentro le scuole, negli uffici, per le strade con cortei organizzati e non.

Ci sembra di rivedere un lontano ’68 che pesa come un macigno sulla testa di tutti coloro che da quegli anni in poi si sono miseramente arresi.



3 réactions


  • Lucia di Palermo (---.---.---.89) 15 settembre 2009 13:11

    D’altra parte quello che sarebbe dovuto accadere per i tagli indiscriminati del ministro Gelmini era previsto.
    Solo un governo che si occupa di preparare con puntigliosa attenzione l’apoteosi di Berlusconi questa sera alla trasmissione Porta a Porta, non poteva trovare le risorse necessarie per mettere a posto una situazione grave ed annosa come quella dei precari.
    Ricordo che ci sono precari che da 20 anni si trovano in questa situazione ed oggi si ritrovano, senza giri di parola, disoccupati.
    Glia ltri Stati si sono occupati con attenzione di risolvere i problemi connessi alla crisi finanziaria, proprio per evitare che uomini e donne finissero sul marciapiedi.


  • fortu (---.---.---.243) 15 settembre 2009 15:26

    Grazie per l’informazione, con il ’68 ci vedo veramente poco in comune. Siamo nel 2009.


    • Giovanni Sanguedolce (---.---.---.89) 15 settembre 2009 17:19

      Rispondo a te, visto che dici che con il 68 ci vedi poco, io sono nato nel 1948 ed a quel tempo avevo esattamente 20 anni. Iscritto nella mitica facoltà di Giurisprudenza per la laurea in Scienze Politiche (perchè allora era così). Concordo con l’autore perchè nemmeno io avevo più veduto una fiumana di persone scendere in piazza come in quegli anni. Ricordo una manifestazione (io ero tra gli organizzatori), sflavamo per Palermo in circa 25.000 ed a noi si univano tutte le forze lavorative ed i sindacati unitari. Primi tra tutti i famosi e temutissimi dipendenti dei Cantieri Navali di Palermo, oggi paragonabili ai Black-Block, e le forze dei movimenti che si opponevano al regime di Sinistra Proletaria e Lotta Continua.
      Ti assicuro che oggi ci vorrebbero gli stessi movimenti, per mettere un po di sale sulla coda a questi ministri.
      Certo le motivazioni del 68 erano diverse, ma oggi sarebbe necessaria una lotta unitaria che parta dalla base coinvolgendo come nel 68 tutte le organizzazioni della scuola ed anche quelle della società civile.
      Comunque Sabato mi sono rivisto in quelle manifestazioni con le urla, gli striscioni, i fischi e le imprecazioni che da allora non sono mai mutate.


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