Altri spunti ? >
C’è un tema che sta tanto a cuore a questo Papa: gli ultimi e gli emarginati.
Dare, se capita, rifugio o qualche soldo o un pezzo di pane a chi è in stato di sofferenza non significa doversi fare carico della intera sua esistenza.
Solidarietà e accoglienza devono comunque rispondere a precise metodiche, regole e limiti. Altrimenti ci ritroveremmo in poco tempo sospinti tutti verso la regressione.
MA neppure si migliora siffatta dura condizione riempiendo parchi e piazze per “regalare” parole di conforto e consolazione.
Ancora.
Le nostre società “evolute” sono ormai “impestate” dal consumismo. Quello che più conta è apparire e lasciare “traccia” sul vasto pubblico.
Dalle tv al web è un continuo carosello di selfie. Papa compreso.
E’ una sorta di (auto)idolatria dove quello che più vale è il corpo, l’attimo, il gesto e non l’anima.
A questa imperante deità “virtuale” sono sacrificati non pochi dei principi e dei genuini valori umani. Nello stesso calderone si arrivano così a mischiare il sacro ed il profano; perfino la morte con la vita.
Coincidenza!
Mentre ogni atavico concetto di legame familiare si sta dissipando, in nome della “misericordia” proprio ora è stata “socchiusa” la porta a omosessuali e divorziati. …
e poi taccio …
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