pv21 (---.---.---.123) 26 marzo 2017 19:50

USCITA >

E’ di tutta evidenza che con M RENZI il PD si è trasfigurato perdendo la sua connotazione e l’anima originaria.


Adesso le possibili alternative sono due.


USCIRE subito dal PD per ricostituire una “autentica” forza di centro sinistra.

O cogliere l’ultima chance per una riconversione dall’interno, tentando, alle prossime primarie, di far prevalere una delle altre candidature e così depotenziare e “emarginare” l’attuale cerchia Renziana. Sempre pronti altresì a uscire dal PD, se il tentativo dovesse fallire.


Tutto questo per sgomberare il campo da quel singolare concetto di “democrazia” che di fatto toglie ogni parola alle minoranze.

Identità, unità e “peso” di un partito dipendono dalla volontà-capacità del leader (segretario) di turno di interpretare al meglio il “portato” delle varie componenti e quindi di tracciare una linea di sintesi. Quanto più condivisa perché “aperta” a istanze diversificate. Nessuno ha mai scritto che il diritto-dovere “democratico” di una minoranza è quello di ripiegare e di allinearsi.


Sintesi.

Se è vero che, al di là della denominazione di partito, la sola “voce” che finora ha contato è quella del sommo leader “carismatico”, l’unica alternativa è staccare l’audio.

Tanto più che proprio Renzi potrà quindi attorniarsi di una compiuta “personale” organizzazione politica, fatta su misura ed a sua immagine.

Via di uscita è tenere fissa la bussola su principi e valori per un Ritorno alla Meta


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