linuxfan (---.---.---.228) 14 marzo 2017 11:34

Gentile signora Emilia,

l’articolo l’ho letto, e non in modo diagonale, ma dall’alto in basso. Dopo una dissertazione sul debito pubblico, e sulla politica fiscale dannosa eccetera, leggo "Ma che fare, direte voi? Una cosa, ad esempio: unirci ...". Ho capito bene? Credo di sì. Per questo la mia chiosa diceva che, il momento in cui il popolo si unisce e dialoga con le istituzioni è, in una repubblica parlamentare, il momento delle elezioni politiche. Io non credo che il voto non conti nulla, credo anzi che conti più di qualsiasi altra forma di attivismo, rivoluzioni a parte. L’attuale classe politica può inventare tutte le leggi elettorali che vuole (in effetti ci prova), ma per fortuna abbiamo ancora una Costituzione che limita le aberrazioni. Quindi ripeto: non si dialoga con le istituzioni corrotte, si manda a casa una classe dirigente nel momento costituzionalmente previsto. Se poi il risultato non è quello sperato, il problema è un altro - è un problema insito nella democrazia. Per quanto riguarda l’Europa, essa non ha gli strumenti per risolvere i problemi del popolo italiano, quand’anche volesse farlo.

A parte quanto scritto sopra, non mi pare che io e lei diciamo cose molto diverse; forse non ci siamo capiti bene.

Saluti.


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