Marina Serafini Marina Serafini (---.---.---.52) 26 febbraio 2017 16:53

Corretto chiedere una indagine accurata, con tanto di numeri e statistiche, ma questo deve essere il primo moto di risposta che lo stato deve offrire -attivandosi immediatamente- alla lettera in questione di pubblico dominio... Il problema rilevato é reale, e gravissimo, ed é sotto gli occhi di tutti. La classe docente non é adeguata ad una societá che cambia con tanta velocità, e le strutture rese disponibili lo sono ancor meno. Per dirne una sola: é forse accettabile che in un mondo in cui i ragazzini smanettano con gli smartphone (ossia calcolatori, computer portatili) ogni minuto sin da un’etá giovanissima, i loro docenti non sanno nemmeno utilizzare un pc? Docenti che si ribellano all’obbligo di utilizzare il registro elettronico a scuola perché troppo complicato???!??? Ma come possono insegnare ad altri se non ne condividono un linguaggio comune, se ne ignorano gli strumenti con i quali loro si esprimono? Siamo nella era della interattività, in cui si comunica usando formati diversi al contempo: la rete é tra noi, con noi, per noi e sopra di noi. Se non sappiamo usarla, come possiamo insegnare? Il problema non é certo solo quello della incapacità ad utilizzare la lingua italiana ma quello della incapacità ad esprimersi tot court. E di questo, concordo, l’istituzione scolastica - che a questo dovrebbe dedicarsi - é drammaticamente responsabile. Poi possiamo parlare delle differenze tra nord e sud, delle problematiche sociali.. Possiamo fare statistiche e dare numeri.. Il dato resta: l’Italia sta diventando un paese di persone ignoranti,purtroppo.ringraziamo la lungimiranza e la capacitá manageriale di chi ci sta governando da oltre vent’anni. Un altro dato di fatto: a distruggere ci vuol molto meno tempo che a costruire!


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