ps (---.---.---.78) 15 gennaio 2017 18:51

Ho letto l’articolo e il commento, decisamente più delicato delle polemiche che hanno seguito le dichiarazioni di Ylenia.
Volevo farle una domanda: lei è sicura che "noi" siamo con Ylenia?
La mia non è una domanda polemica nei suoi riguardi, la considero un’interlocutrice valida proprio per la sensibilità che ha mostrato nel commento.
Faccio le doverose premesse, giusto per far capire da che parte sto: sono donna; ho piena fiducia nella magistratura (non ho elementi per accusare o scagionare nessuno, aspetto l’esito delle indagini e di un eventuale processo). L’aggressione è ingiustificabile, che l’abbia compiuta l’ex o un altro (magari mandato dall’ex?!). E’ triste ma per certi versi comprensibile, se inquadrata nell’ottica di un vissuto di violenze, la difesa strenua di Ylenia, sempre se effettivamente il colpevole sia l’ex ed ella ne sia pienamente consapevole. L’ex potrebbe non essere l’esecutore materiale, per dirne una, e la ragazza essere in buona fede.

Sono due gli aspetti che mi stupiscono della vicenda, che non ho seguito molto: il primo è che la ragazza sembra appartenere ad un tessuto sociale abbastanza disastrato, almeno a primo ascolto. Eppure la madre e i familiari intervistati hanno un modo diverso di esprimersi, diciamo così. In genere le situazioni di degrado, che portano inevitabilmente a certe derive, sono - come dire - apprese, "familiari". In questo caso, almeno apparentemente, non sembra così. Il secondo aspetto è l’aggressione mediatica che ha subito questa ragazza a seguito della difesa ad oltranza dell’ex. Quasi come se non fosse la vittima di un fatto di cronaca nera, pur nell’inaccettabilità delle sue dichiarazioni (sempre se effettivamente l’ex è il colpevole, sarà la magistratura a stabilirlo), non le è stato risparmiato niente, è stata praticamente accusata e sbeffeggiata, quasi fosse complice e non parte lesa. Immagino che una difesa ad oltranza dell’ex abbia delle rilevanze penali, forse integra il favoreggiamento, ma anche qui sarà la magistratura a valutare e, nel caso, Ylenia pagherà le conseguenze delle sue parole.
Ciò che mi turba è il circo mediatico, pronto ad ergersi difensore delle donne vittime di violenza, ma ugualmente pronto ad aggredire la vittima che si vorrebbe tutelare se fa qualcosa di non previsto dalla sceneggiatura. Insomma, la sensazione è che Ylenia, con la sua difesa presumibilmente sgangherata, ha rotto le uova nel paniere di una campagna mediatica e politica che va avanti da anni e che permette a molte donne di ergersi a paladine dei diritti delle donne violate, paladine spesso semplici influencer, donne che non hanno subito violenza in prima persona, né lavorano direttamente nel campo dell’aiuto.
Insomma, Ylenia mi è sembrata sacrificabile ad una campagna più o meno politica perchè dimostratasi singolare, imprevista, dimenticandosi che è la vittima, è quella che ha subito, mentre noi siamo comodamente sedute sul divano a lamentarci per qualcosa che non ci ha toccato in prima persona (si spera). Non è che il circo mediatico, puntando molto sull’immedesimazione e su un concetto anche distorto di condivisione, stia facendo dimenticare che esistono dei limiti tra il vivere in prima persona qualcosa e "viverlo" per aver visto in tv? E’ rispetto sentirsi tutte vittime o per certi versi è un modo di usare le vittime vere, perché si parla a nome loro anche quando le vittime dicono altro? So che è un discorso un po’ spinoso, perché non bisogna lasciare sola nessuna donna che abbia subito violenza, ma bisogna anche ricordare di non essere parte in causa, a volte, e lasciare che le vittime esprimano se stesse portando loro rispetto, anche se non si condivide il loro pensiero, anche se ciò che affermano è controverso. Noi siamo con Ylenia oppure lo siamo solo se Ylenia fa ciò che ci aspettiamo da lei? Una vittima di una violenza ha diritto ad essere confusa o fragile, oppure ha l’obbligo di essere forte, denunciare, diventare la bandiera di un principio, per quanto giusto?
Dato che ha mostrato una certa sensibilità e ha toccato il punto spinoso, mi piacerebbe sapere che ne pensa, perché a volte ho la sensazione, sgradevole, che la società stia con qualcuno solo finché è funzionale a...
Grazie delle riflessioni.


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