Enrico Campofreda (---.---.---.253) 17 dicembre 2016 17:49

Signor Flacco, da anni seguo le vicende mediorientali scrivendo anche sulla rete, perché le posizioni che esprimo non sono consone alla linea mediatica di cui anche lei parla. Sullo strazio siriano, che pur riconosce, con cause e concause divise fra il regime clanista degli Asad (mica diverso dai Mubarak, e ora Sisi, Ben Ali, Saddam, Gheddafi) e il fondamentalismo jihadista (sostenuto certamente: 1. dall’imperialismo militare ed economico, 2. sviluppato in maniera autonoma da almeno due o tre tendenze dell’Islam politico che comunque va studiato, seppur siamo in totale disaccordo sugli obiettivi che si pone, 3. eppure aiutato dall’implosione ormai pluritrentennale del sedicente socialismo arabo modello baathista) non riesco a vedere logiche del meno peggio. Anche perché oggi, in quel che resta della Siria, il peggio del peggio lo produce questo gioco criminale riversato totalmente sulla pelle del popolo siriano. Chi dice di difenderlo - da ogni parte, anche quella delle potenze mondiali che vogliono il cambio o il consolidamento di regime - mente. L’ho scritto, lo ribadisco: il mio sguardo sull’orizzonte geopolitico che prosegue e valuta anche quel che lei dice e non dice (come le lontane e non dimenticate stragi di Asad padre su palestinesi e kurdi) non accantona le considerazione attorno a uomini e donne civili. Altre vie, soprattutto quelle delle tifoserie pro o contro gli attori-massacratori, sono frequentatissime. Personalmente guardo anche altro. Cordialmente ecam 



Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito