venerdì 24 febbraio 2012 - GeriSteve

Vi dico perché quella vecchia signora stava da quattro giorni in barella al pronto soccorso

Perché gli ospedali italiani sono diventati insufficienti: 45 000 posti letto di meno in 10 anni, e i medici “abbozzano”. Vediamo il perché.

Perché gli investitori non investono sulle imprese italiane?

Perché le imprese italiane, i servizi italiani, le infrastrutture italiane, le tante amministrazioni italiane non funzionano. L’anziana abbandonata per giorni in un pronto (?!?) soccorso ne è un ottimo esempio e val la pena di analizzarlo.

Probabilmente gli infermieri e i medici han fatto del loro meglio per assisterla, probabilmente, se in quei giorni hanno ricoverato altri e non lei, lo hanno fatto per salvare altre persone in pericolo, mentre l’anziana non appariva salvabile. Con tutta la loro buona volontà non hanno potuto fornire ciò che veramente serviva, perché proprio mancava: un posto letto. Si stima che in dieci anni, regnante quasi sempre Berlusconi, siano stati tagliati 45 000 posti letto dalle strutture pubbliche; e così quelle strutture non possono funzionare. Inoltre c’è il problema dell’efficienza delle apparecchiature, che causano ritardi con conseguente allungamento dei ricoveri, oppure impediscono l’uso dei posti letto: se il polmone artificiale non funzione bene, quel posto letto non e’ utilizzabile.

I tagli sulla sanità sono stati pesanti, ma non hanno colpito certi sperperi verso il settore privato: hanno invece colpito e pesantemente danneggiato le strutture pubbliche, a tutto vantaggio della sanità privata. Ci si sarebbero dovute aspettare le urla di protesta di tutti i medici, con i loro primari in testa, man mano che i loro reparti venivano condannati all’inefficienza.

Le proteste ci sono state, ma non sono state corali: soprattutto i primari che avrebbero dovuto denunciare al loro ospedale, alla loro ASL, alla loro regione la progressiva condanna all’inefficenza si sono sentiti poco o niente. Ma perché?

All’estero la chiamano Mediocracy”, la contrappongono alla “Meritocrazia “e la riferiscono a quelle situazioni in cui a comandare non sono i migliori, ma gente mediocre.

Ma qui in Italia siamo ormai arrivati alla Peggiocrazia” per cui chi accede a certi posti di potere è necessariamente ben al di sotto della media, come qui è ben spiegato dallo stesso Zingales.

Vediamo nei particolari come funziona: in Italia, fino ad una ventina di anni fa, si diventava primari vincendo un concorso, formalmente basato sul merito. Il metodo era tutt’altro che perfetto: nelle commissioni spadroneggiavano i prof. ordinari che ci piazzavano i loro protetti. Se questi poi non erano in grado di vincere una cattedra, ci restavano a vita. 

Adesso invece, con i D.Lgs. 502/1992, art. 5 D.L. 517/1993 le USL sono diventate aziende (ASL) ed è ancora peggio: i primari sono diventati dei precari: ricevono un contratto quinquennale dal Direttore Generale dell’ospedale: questo se li sceglie fra gli “idonei” di una commissione presieduta dal Direttore Sanitario e da medici nominati dalla Regione e dal Consiglio dei Sanitari dell’azienda. In parole povere, sono la politica e la burocrazia regionale che nominano i primari: il Direttore Generale è un burocrate di nomina politica.

Qual è il risultato? Il primario può mugugnare, ma non protesterà mai a voce alta, non scriverà mai, nero su bianco, come l’ospedale condanna il suo reparto all’inefficienza. E’ stato scelto esattamente con questo criterio: non deve disturbare mai il manovratore DG, e ancor meno il mandante (Assessore) che dirotta il fondi della sanità sulle costose prestazioni private. Se poi il primario, a fronte di tanta distruzione, sbotta e denuncia, non c’e’ problema: alla scadenza viene liquidato, così anche gli altri medici del reparto vedono, e imparano come non si fa carriera.

E’ semplicemente per questo che i malati gravi devono morire in barella aspettando un ricovero che non può arrivare.



2 réactions


  • (---.---.---.215) 25 febbraio 2012 01:25

    Interessante ma molto superficiale.


  • Geri Steve (---.---.---.228) 25 febbraio 2012 09:19

    E perche’ l’anonimo commentatore xxx.xxx.xxx.215 non approfondisce il suo commento segnalando qualche punto di superficialita’?


Lasciare un commento