lunedì 14 marzo 2016 - marina bontempelli

Venezia: al Teatro Malibran “Le Cinesi” di Gluck

Una nuova produzione lirica dedicata al giovane pubblico realizzata con gusto e competenza. 

Ormai da anni vocazione del Teatro lagunare non è solo quella di coinvolgere i giovani come spettatori, e a questo proposito si moltiplicano le proposte e le offerte del teatro, ma anche di vederli protagonisti in scena avvalendosi delle istituzioni presenti sul territorio quali il Conservatorio di Musica e l’ Accademia di Belle Arti. Ecco dunque una nuova produzione, “Le cinesi” di Christoph Willibald Gluck, terzo titolo della Stagione Lirica e Balletto 2015-2016, realizzata in collaborazione con il Conservatorio di musica Benedetto Marcello di Venezia e andata in scena al Teatro Malibran nell’ambito del progetto “Vado all’opera”dedicato ai ragazzi della scuola secondaria. Opera in un atto su libretto di Pietro Metastasio, si tratta di un’amena cineseria che ha per argomento un dibattito spassoso sulle convenzioni operistiche nel quale si confrontano i generi drammatico, pastorale e giocoso delle opere. “Le cinesi” andò in scena per la prima volta nel 1754 alla presenza di Maria Teresa d’Austria nell’ambito di una grande festa teatrale in onore della famiglia imperiale passata alla storia come “L’ultima grande festa barocca” in Austria. Lisinga, Tangia e Sivene, le tre fanciulle cinesi protagoniste, sono interpretate da Valeria Girardello, Ludovica Marcuzzi in alternanza a Li Huijao, ed Erika Tanaka; mentre il giovane Silango è Andrea Biscontin che si avvicenda con Nikolay Statsyuk. Bravi i ragazzi, molto seri nella preparazione: non ci sono state sbavature né intoppi. Valeria Girardello, dotata di voce contraltile sfoggia il suo timbro morbido e caldo, Ludovica Marcuzzi canta con gusto ed eleganza ed Erika Tanaka si distingue sul piano espressivo oltre che per la luminosità del timbro e il controllo dell’emissione e del fraseggio. Molto apprezzato Andrea Biscontin nell’impervia parte di Silango: il giovane spicca per chiarezza di pronuncia, elasticità e agilità del mezzo vocale e presenza scenica.

Ottimo il lavoro di regia di Francesco Bellotto, che rivela un’approfondita lettura dei personaggi e in cui riscontriamo molti riferimenti colti nonchè l’uso di una raffinata simbologia. Professionale l’orchestra composta dagli allievi del Conservatorio diretti dal M° Maurizio Dini Ciacci che tiene insieme con perizia buca e palcoscenico. Le scene semplici ed eleganti, che si avvalgono anche di consone videoproiezioni dello Studio GR di Venezia, sono di Massimo Checchetto, le luci di Fabio Barettin. I costumi di Carlos Tieppo hanno fatto sognare i giovani interpreti. Al termine dell’esecuzione il regista Francesco Bellotto e i cantanti rispondono alle domande del giovane pubblico coordinati da Simonetta Bonato, responsabile area formazione & multimedia del Teatro. Da domenica 20 marzo, sempre al Teatro Malibran, la prima assoluta dell’opera con libretto e musica di Giovanni Mancuso “Il ritorno dei chironomidi” anch’esso prodotto in collaborazione col Conservatorio di Musica Benedetto Marcello di Venezia. Per informazioni sulle iniziative “Education” della Fenice: [email protected]




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