giovedì 29 ottobre 2015 - Essere Sinistra

Una piazza grande tira l’altra

di Vincenzo PALIOTTI

Giusto un anno fa la “Piazza Grande” di Maurizio Landini lanciava una sorta di appello a riprendersi il Paese da chi lo aveva letteralmente “trafugato”, assaltato, depredato insediandosi non eletto alla guida di un governo che già nei suoi primi passi mostrava di aver cambiato, non solo verso, ma programma mettendosi a “disposizione” della troika europea e dei poteri forti in Italia e prendendo di fatto la fisionomia di un governo conservatore di destra: la legge di stabilità lo conferma come lo confermano tutte le riforme messe in atto.

Ad un anno giusto di distanza da quella giornata un’altra “Piazza Grande” rivendica il rispetto della volontà popolare, quella piazza di persone che vuole Ignazio Marino sindaco di Roma, a dispetto del suo stesso partito di appartenenza, a dispetto del premier/segretario che gli si è schierato contro.

La “Piazza Grande” di oggi a Roma conferma il desiderio della gente di “aria pulita”, in contrapposizione a “mafia capitale”. Il desiderio della gente di aprire porte e finestre dei palazzi del potere per spazzare la polvere che ormai ricopre con uno strato spesso i principi con i quali amministrare una città, una Provincia, una Regione, il Paese.

Sotto quello strato spesso di polvere c’è l’onestà, la legalità, la giustizia sociale, la solidarietà che gli interessi privati degli amministratori precedenti avevano seppellito e che Ignazio Marino ha tentato di rimuovere (peccando a volte di ingenuità e di cattiva comunicazione, va detto).

Quella Piazza si è posta al fianco di chi ha eletto democraticamente a Sindaco contro chi antidemocraticamente lo vuole esautorare.

Ora la questione di Roma, se portata avanti, può arrivare fino al governo, può essere quel “grimaldello” che finalmente scardina un sistema corrotto, colluso con le organizzazioni criminali, un sistema che non tiene conto dei reali bisogni del Paese. E non è vero che non esiste alternativa: di uomini onesti e capaci ce ne sono ancora, soffocati dalla maggioranza “maligna” ma ci sono e se la gente capisce che il coraggio glielo dobbiamo dare noi con le tante “Piazze Grandi”, si può sconfiggere questo nuovo fascismo.

E di “Piazza Grande” in “Piazza Grande” si potrà dimostrare a tutti che quel consenso di cui parla sempre il premier/segretario è fasullo, non esiste e che la gente vuole veramente cambiare un Paese che ormai boccheggia succube della corruzione, della illegalità e di un governo che guarda solo da una parte: quella sbagliata, quella dei finanzieri e della Confidustria, quella che sta portando l’Italia alla rovina.

A ribadire il degrado ci sono le prime pagine dei giornali, quotidianamente piene di notizie di arresti, indagini, rinvii a giudizio di uomini politici, di manager di aziende dello Stato che si approfittano del loro ruolo, con la tacita complicità di chi governa, per depredare lo Stato mentre c’è gente che deve portare avanti una famiglia con 1.000 euro al mese.

La mia “Piazza Grande”, quella di Maurizio Landini ha annunciato una manifestazione per il prossimo mese per dare un altro segnale forte al Paese e contro tutte le manovre, i decreti, le riforme che stanno distruggendo lo Stato di diritto e deturpando quella che era considerata fino all’avvento di Renzi tra le migliori costituzioni del mondo (se solo fosse attuata).

Perdere un’occasione come questa sarebbe infierire un colpo mortale alle speranze della gente. Per questo Marino deve andare avanti, la questione da locale diventa nazionale proprio perché il premier/segretario l’ha fatta diventare tale schierandosi contro Marino e quindi contro chi vuole pulizia, onestà, legalità. Ma non quella organizzata dal potere. Quella che va incontro ai bisogni della popolazione. Quella della giustizia sociale.




Lasciare un commento