giovedì 17 novembre 2016 - Laura Tussi

Una "Agenda" per trasformare il mondo

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile un grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi. L’avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (qui la versione pdf e la presentazione in ppt) ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030 (leggi alcuni commenti al tema). Gli Obiettivi per lo Sviluppo danno seguito ai risultati degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals) che li hanno preceduti, e rappresentano obiettivi comuni su un insieme di questioni importanti per lo sviluppo: la lotta alla povertà, l’eliminazione della fame e il contrasto al cambiamento climatico, per citarne solo alcuni. ‘Obiettivi comuni’ significa che essi riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui: nessuno ne è escluso, né deve essere lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità. Questi articoli nascono in questo contesto educativo.

Le grandi sfide della società contemporanea richiedono che gli individui possiedano una coscienza globale per affrontare le importanti questioni, i temi irrisolti dell'umanità, posti nei 17 obiettivi del documento, varato dal Vertice delle Nazioni Unite, l'Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile. Questi obiettivi propongono, a una nuova generazione di donne e uomini, cittadine e cittadini, una innovativa e alternativa formazione con conoscenze, valori, capacità e atteggiamenti in grado di favorire un'appartenenza universale e cosmopolita a un mondo laico, aperto, relazionale, inclusivo, sostenibile. La cooperazione internazionale si pone la volontà di affrontare le grandi sfide dell'umanità, tra cui le migrazioni forzate, i conflitti, la povertà, i cambiamenti climatici, fenomeni causati dagli impliciti meccanismi disfunzionali dell'economia globale e dell'attuale conseguente modello di sviluppo predatorio e accumulatorio, causa di guerre e violenze nel mondo.

Da questi presupposti consapevoli, risulta necessario agire, soprattutto nell'istituzione Scuola, tramite l'Educazione alla Cittadinanza Globale per formare nuove generazioni capaci di conoscere, interpretare e agire consapevolmente in una società planetaria sempre più interdipendente, complessa, interconnessa, dove le scelte del singolo si ripercuotono a livello globale, planetario, universale e quindi è importante assumere consapevolezza e rafforzare la responsabilità sociale delle persone per orientare al bene comune, in prospettive di modelli di sviluppo, economico e sociale, sostenibile.

Gli ambiti di informazione dell'Educazione alla Cittadinanza Globale consistono nei grandi temi inerenti la democrazia, la pace, i diritti umani, la diversità, la giustizia sociale e economica, per cui il cittadino globale sviluppa una dimensione olistica di indagine, dal locale all' universale, tramite la relazione, l'empatia, il decentramento dal proprio sé, per decolonizzare il modo di pensare individualistico, egoistico, privatistico: il pensiero unico. Il cittadino del mondo coglie la complessità, l'interdipendenza, pensando in modo critico, globale e universale, per progettare e agire, al fine di preservare il bene comune dalla privatizzazione mercificatoria, a favore, invece, della vita e dell'appartenenza a molteplici culture.

Attualmente praticare l'Educazione alla Cittadinanza Globale significa porre le basi per una società multiculturale e pacifica, in una prospettiva laica, aperta, relazionale e inclusiva, per orientare la persona e il cittadino a obiettivi prioritari come l'educazione alle diversità, al multiculturalismo, inteso non solo come interconnessione di diverse culture, ma soprattutto come percorso di esperienze di vita comuni in cui tutte le diversità si riconoscano. Il Vertice delle Nazioni Unite adotta l'Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile, al fine di trasformare il nostro mondo, tramite interventi capillari di Educazione alla Cittadinanza Globale. Questa Agenda è un documento programmatico d'azione per i cittadini, per le persone, per il pianeta e persegue il rafforzamento della pace universale, tramite l'azione di 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Questi ultimi si basano sugli "Obiettivi di Sviluppo del Millennio" e mirano a realizzare pienamente i diritti umani di tutti e sono interconnessi, indivisibili e bilanciano le varie dimensioni economiche, sociali e ambientali. 

Il centro dell'azione sono le persone. L'assemblea Generale adotta il documento risultante dal Vertice delle Nazioni Unite per l'adozione dell'Agenda dello sviluppo. Il Vertice Onu si dichiara, nel documento, determinato a porre fine alla povertà e alla fame nel mondo, in tutte le forme e dimensioni e a assicurare che le persone possano realizzare le proprie potenzialità con uguaglianza e dignità, in un ambiente sano. Il pianeta deve essere protetto dalla degradazione attraverso un consumo e una produzione consapevoli, gestendo le risorse naturali in maniera equa, solidale, sostenibile, adottando misure urgenti in rapporto al cambiamento climatico, così che il pianeta sia in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni presenti e future. Tutti gli esseri umani devono godere di esistenze soddisfacenti e prosperose, per cui il progresso economico, sociale e tecnologico deve svilupparsi in armonia con l'ecosistema, con la natura. Il Vertice Onu è inoltre determinato a promuovere società pacifiche, vive, inclusive, giuste, libere dalla paura e dalla violenza perché non può sussistere sviluppo sostenibile senza pace, in quanto fattori profondamente correlati, né possono esistere contesti e dinamiche pacifiche senza uno sviluppo equo, solidale, ossia sostenibile.

Una collaborazione globale di Educazione alla Cittadinanza Attiva per lo sviluppo sostenibile dovrà mobilitare i mezzi necessari per incrementare l'Agenda Onu i cui obiettivi sono prefissati entro il 2030. L'Agenda Onu 2030 si basa su un sentire e uno spirito di rafforzata solidarietà globale, planetaria, universale per concentrarsi in particolare sulle necessità dei più vulnerabili, degli emarginati, degli oppressi, dei poveri, tramite la partecipazione di tutti i paesi, di tutte le parti in causa e di tutte le persone, realizzando così le legittime ambizioni dei popoli e dei singoli, per cui le vite di tutti verranno profondamente migliorate e finalizzate a una trasformazione universale delle società.

Laura Tussi

Docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Collabora con diverse riviste telematiche tra cui PressenzaPeacelinkIldialogoUnimondoAgoraVox ed ha ricevuto il premio per l'impegno civile nel 70esimo Anniversario della Liberazione M.E.I. - Meeting Etichette Indipendenti, Associazione Arci Ponti di Memoria e Comune di Milano. Autrice dei libri: Sacro (EMI 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2009), Il pensiero delle differenze(Aracne 2011), Educazione e pace (Mimesis 2012), Un racconto di vita partigiana - con Fabrizio Cracolici, presidente ANPI Nova Milanese (Mimesis 2012), Dare senso al tempo-Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà (Paoline 2012), Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo (Mimesis 2014), Giovanni Pesce. Per non dimenticare (Mimesis 2015) con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa. Collabora con diverse riviste di settore, tra cui: "Scuola e didattica" - Editrice La Scuola, "Mosaico di Pace", "GAIA" - Ecoistituto del Veneto Alex Langer, "Rivista Anarchica". Promotrice del progetto per non dimenticare delle Città di Nova Milanese e Bolzano www.lageredeportazione.org e del progetto Arci Ponti di memoria www.pontidimemoria.it. Qui il suo canale video.




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