venerdì 18 settembre 2015 - Paolo Borrello

Un giovane su quattro fuma sigarette

Nel corso della conferenza stampa di presentazione della campagna contro il fumo “Ma che sei scemo???” del ministero della Salute che ha come protagonista l’attore Nino Frassica, sono stati resi noti alcuni dati relativi alla diffusione del consumo di sigarette in Italia.

Un’indagine condotta dalla Global Youth Tobacco Survey (GYTS), in collaborazione con l’Università di Torino dal 2010 al 2014 tra gli studenti tra i 14 e i 16 anni, oltre a fornire dati sulla prevalenza del fumo di sigaretta e di altri prodotti del tabacco ha esaminato cinque determinanti dell’abitudine al fumo: accessibilità-disponibilità e prezzo, esposizione a fumo passivo, cessazione, media e pubblicità, curriculum scolastico.

I risultati più interessanti evidenziano che il 23,4% degli studenti intervistati fuma sigarette (erano il 20,7% nel 2010) e il 7,6% lo fa ogni giorno; il 47% è cosciente che il fumo passivo è dannoso e circa 4 fumatori su 10 vorrebbero smettere immediatamente.

Per quello che riguarda l’accessibilità ai prodotti del tabacco, nonostante l’esistenza del divieto di vendita, risulta che il 38,2% degli studenti fumatori ha acquistato le sigarette al distributore automatico (era il 10,7% nel 2010) e il 63,9% di questi ultimi non ha ricevuto un rifiuto alla vendita dall’esercente per via dell’età.

La metà degli intervistati vive insieme a familiari che fumano, il 35% ha visto gli insegnanti fumare all’interno della scuola durante l’orario scolastico e il 56% ha visto altri studenti fumare all’interno della scuola durante l’orario scolastico.

La fonte di altri dati è l’Istat.

Nel 2014, su 52,3 milioni di abitanti con età superiore ai 14 anni, i fumatori erano circa 10,3 milioni (19,5%) di cui 6.2 milioni di uomini (24,5%) e 4,1 milioni di donne (14,8%).

Nel 2003, prima della legge 3/2003, la prevalenza dei fumatori era del 23,8% (31% uomini e 17,4% donne) con un calo complessivo dell’18,1% (- 21% gli uomini e – 14,9% le donne); è la prima volta che la percentuale dei fumatori è scesa sotto la soglia del 20%.

I valori più alti per gli uomini si avevano tra i giovani adulti di età compresa tra i 25 e i 34 anni, con una percentuale del 26,4%; per le donne la classe con una prevalenza più alta è diventata quella delle giovani tra i 20 e i 24 anni, con una percentuale del 20,5%.

La prevalenza tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni, con un valore di 18,7% (22,4% i maschi e 14,7% le femmine) era in calo rispetto al 20,4% del 2013 ma solo tra i maschi (25,9% i maschi e 14,7% le femmine).

Per quanto riguarda la mortalità da “fumo”, è stato rilevato che anche se negli ultimi 50 anni si è assistito in Italia, come in tutto il mondo occidentale, ad una graduale diminuzione dei fumatori, nel nostro Paese il fumo attivo rimane la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile.

Si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco in Italia dalle 70.000 alle 83.000 morti l’anno. Oltre il 25% di questi decessi è compreso tra i 35 ed i 65 anni di età.

Considerando questi dati, non posso non auspicare che la campagna contro il fumo “Ma che sei scemo???” abbia un notevole successo, soprattutto fra i giovani.




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