giovedì 15 dicembre 2016 - Slow Revolution

Un capodanno ricco di “miraggi”

Camminare alla scoperta dei luoghi incantati delle città o di borghi ricchi di fascino o di aree naturali ancora incontaminate è forse il migliore modo per accogliere il 2017 e per recuperare le energie per affrontare con serenità il nuovo anno. 

A proporlo è Viaggi e Miraggi, cooperativa sociale della rete del turismo responsabile, che offre escursioni nel rispetto dell’ambiente, dell’etica e delle tradizioni e delle persone locali. Viaggi che abbinano momenti culturali, degustazione di prodotti tipici, attività solidali e incontri con associazioni del territorio. Una miscela presente pure nei tour per festeggiare il 2017 in Italia e all’estero. Dei molti in catalogo abbiamo scelto tre viaggi alla portata di tutti nel Bel Paese, mentre per gli altri vi rimandiamo al sito della cooperativa.

L’allegria “scacciaguai” di Napoli

Botti scacciaguai, l’arte millenaria dei presepi e le usanze pagane e religiose sono gli ingredienti della visita a Napoli (30 dicembre-2 gennaio, 395 euro). Una quattro giorni realizzata con Progetto Uomo Onlus (sistema locale di turismo responsabile) all’insegna del gusto, del divertimento e della cultura. A deliziare il palato sono sfogliatella, susamielli, mustacciuoli, babà e altre prelibatezze pasticciere e il cenone con pescato “buono e fresco”. L’allegria arriva dai botti scacciaguai e dalla Tammurriata dal vivo danzata con i minori a “rischio” della Comunità Figli in Famiglia. Ad arricchire l’anima saranno le visite alla Cappella di San Severo con il celebre Cristo velato, alle chiese del centro storico con i loro presepi e alle catacombe di San Gennaro e di San Gaudioso alla Sanità. Si visitano pure lo storico Palazzo Venezia con l’incantevole giardino pensile e il Parco della Reggia di Capodimonte voluto da Carlo di Borbone per soddisfare la passione per la caccia. Non manca neppure la cultura popolare grazie alle passeggiate nel mercato del pesce di Porta Nolana e lungo la Spaccanapoli, la strada che divide in due la città in due.

Per Cagliari in “sella del Diavolo”

A Cagliari (29 dicembre-2 gennaio, da 430 euro) a svelare storie, leggende e misteri della città sono i ragazzi dell’associazione di promozione sociale Mariposas de Sardinia. Moderni Virgilio che vi porteranno in Sella del Diavolo, il promontorio ricco di natura e storia, per poi accompagnarvi negli inferi della Cagliari sotterranea con la Cripta di Santa Restituta e altre grotte misteriose. Chi ne emerge può godersi il Gost tour al Castello “infestato” dai fantasmi e la passeggiata nei quartieri storici di Marina, Stampace e Villanova con possibilità di visitare il Museo Archeologico, il Museo di Sant’Eulalia o l’Orto Botanico. Si cammina a passo lento pure al quartiere popolare di Sant’Elia per la visita al Lazzaretto, al borgo dei pescatori e alla sede di un’associazione femminile attiva nel supportare le persone in difficoltà. A narrare le storie degli abitanti sono pure un documentario e la mostra fotografica “La città invisibile” che racconta il triste fenomeno dello spopolamento nei paesi dell’isola. L’anno nuovo si festeggia con danze, parole e cibo offerte da un’associazione culturale filo palestinese e con il trekking urbano del pomeriggio del 1° gennaio nel parco del colle di San Michele.

Biella, un falò montano per il 2017

Viaggio breve, ma intenso, è quello a Biella (31 dicembre-1 gennaio, 110 euro) con fulcro alla Cittadellarte Fondazione Pistoletto, l’ex Lanificio Trombetta tramutato nel 1998 in un immenso laboratorio per generare energia creativa volta a un cambiamento sociale responsabile. L’ultimo giorno del 2016 si trascorre nel centro storico e in un bioagriturismo montano per festeggiare i capodanno con il falò conviviale di mezzanotte, il vin brulé e il panettone. Al risveglio si passeggia lungo le antiche coste per raggiungere lo storico borgo del Piazzo, si degustano le pietanze dei presidi Slow Food e si cammina fino al borgo medievale del Ricetto di Candelo e alla Riserva naturale orientata delle Baragge, detta anche la “savana del biellese”.




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