domenica 28 agosto 2016 - UnOscuroScrutare

Terremoto | Lo sciacallaggio dei buoni sentimenti 2.0

Il terremoto che ha colpito il Centro Italia ha puntato i riflettori sulla grande contraddizione che contraddistingue la nostra comunità: l'essere capaci di gesta straordinarie, ma anche di comportamenti ignobili volti unicamente a esternare una viscerale rabbia animale.
In questi giorni abbiamo definito sciacalli tutti coloro che hanno sfruttato l'occasione per monetizzarci su alimentando odio e paure, chi per proprio tornaconto personale chi per sfogare intime frustrazioni. 

C'è però un terzo insieme, dove si collocano quelli che speculano non sul livore bensì sui buoni sentimenti, abusando dell'ondata di emotività sollevata dalla tragedia di turno.
È un falso la lettera di Annalisa, la bambina di 7 anni rimasta orfana nel terremoto e che ha in breve tempo commosso il web, messo in giro da LaNozione e che finora ha ottenuto ben 12 condivisioni.

È invece vera quella del vigile del fuoco posata sulla bara di Giulia, 5 anni, deceduta nel sisma, che in tanti stanno condividendo oggi e esordice con “Ciao piccola, scusa se siamo arrivati tardi”. E che dire del cane ritratto accanto alla bara del suo padrone? Perché, non lo sapete che “i cani sono migliori delle persone”, come migliaia di link su faccialibro ci insegnano?


Tutti esempi di contenuti (veri, qualche volta falsi, comunque verosimili) proposti e veicolati proprio ora che la risposta emozionale degli utenti è all'apice. Tutti prodotti di quella retorica dei buoni sentimenti, quella pedagogia da racconto del libro Cuore che prolifera ampiamente in queste prime fasi di lutto collettivo. Nei giorni a seguire ne spunteranno fuori altri. Aneddoti, foto, testimonianze. Materiale ad alto tasso di lacrimosità che non ci farà certo rimpiangere l'assenza dai teleschermi di Barbara D'Urso.

Anche questo è sciacallaggio, benché in tono minore. Quello che nasce dal bisogno di sentirci “umani”, e dunque “migliori”, e che in Rete, se opportunamente sollecitato, è capace di muovere un volume di click e condivisioni non inferiore alle bufale sulla magnitudo ribassata o alle recriminazioni intestinali per le condizioni degli sfollati rispetto ai presunti “privilegi” degli immigrati.

Meglio saperlo.

 

Foto: D. Boquet/Flickr




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