mercoledì 7 marzo 2012 - Trilussa

TAV! Scienza o incoscienza?

Perché ad un convinto ambientalista come me questa faccenda della Tav non piace?

Me lo chiedo ed invidio chi ha delle certezze sulla vicenda. Ma sono certezze o solo schieramento di parte? Non è che chi protesta ha oramai superato il motivo per cui lo fa, o addirittura se ne frega?

Mi domando spesso perché questa faccenda della Tav non mi piace? Eppure io sono un ambientalista convinto, talvolta integralista ma c’è qualcosa che non mi convince in tutta questa mobilitazione. Perché non c’è stata per gli F-35, perché non c’è stata per il Ponte sullo stretto.

Era più facile decidere sugli F35, strumenti di guerra costosissimi, era facile decidere che non ce ne facciamo di niente, che sono soldi buttati. Lo stesso per il Ponte di Messina. Era chiaro a tutti, meno che agli interessati, no sicuramente anche a loro, che l’unico servizio utile lo facevano alle imprese che dovevano progettarlo e realizzarlo e alla mafia che lo aspettava in gloria. Non ci voleva molto a decidere dove stava la verità o almeno la convenienza per il Paese.

Invece sulla Tav le cose non sono chiare se non si parte dalle ideologie. Perché io non credo che persone intelligenti come Chiamparino o Bersani o Fassina o il sindaco di Susa siano degli stupidi o degli interessati. Mettiamo pure in dubbio l’intelligenza di Bersani dopo il penoso caso Palermo ma non credo, come si è voluto insinuare, che la sua posizione sia derivata da interessi. Ripeto io non ho valutato e nemmeno deciso, principalmente perché ritengo di non avere tutti gli strumenti per farlo, e per lo stesso motivo metto in dubbio tutte queste certezze assolute, così come mi disturbano tutti questi articoli fideistici che mettono in allarme per l’uranio, per le polveri, per i camion.

Questa spettacolarizzazione della vicenda, la nascita di personaggi come quel Pecorella che certamente non lo merita, almeno per le bugie che è venuto a dire (mesto mesto) in televisone. Tutti sembra si preoccupino poi dei poveri abitanti della valle, vittime sacrificali esposti alle peggiori malattie. Ma gli abitanti della Campania che vivono da anni circondati dai rifiuti tossici delle imprese del Nord e scaricati a sud dalla ‘ndrangheta e dalla camorra per poche lire? Loro non vano difesi? Ma forse non fa notizia, non fa audience, non fa fico. Lo fa invece fermare il traffico in mezza Italia con tanto di cartelli, scrivere poesie demenziali sul disgraziato caduto dal traliccio, prendere posizioni ambientaliste seguendo il vento del momento. Più difficile difendere l’ambiente in silenzio, andando contro interessi, amministrazioni, partiti talvolta, promesse di multinazionali.

Quanto c’è di esibizionismo, quanto c’è di ideologia, quanto c’è invece di consapevolezza? Non è che si sono smarrite le stesse ragioni della lotta per essere condizionati dal fascino delle lotta stessa? Il tutto condito da un momento di particolare malessere di gran parte del paese? Non lo so ma mi faccio comunque la domanda. Il problema è che non mi so rispondere, ecco quello che non mi piace.




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