lunedì 21 novembre 2016 - FRANCESCO ANNICCHIARICO

Steve Jobs e House of Cards

Sembra essere passato molto tempo, da quando Leon Battista Alberti teorizzò la finestra come dispositivo per percepire e analizzare la realtà: "Qui solo, lassato l'altre cose, dirò quello fo io quando dipingo. Principio, dove io debbo dipingere scrivo uno quadrangolo di retti angoli quanto grande io voglio, el quale reputo essere una finestra aperta per donde io miri quello che quivi sarà dipinto" (da "De Pictura", 1436).

Lo sguardo attraverso la finestra permette di guardare una singola scena, pertanto per gli artisti del Rinascimento, i dipinti avevano la funzione di rappresentare un singolo evento.

Il pensiero di Leonardo a proposito della pittura parietale era: "un muro, uno spazio, una scena", e chi dipingeva più scene nel medesimo dipinto, otteneva un pessimo risultato: "I capitoli delle figure l’uno sopra l’altro è opra da fuggire" (trattato della pittura XVI sec. - Leonardo).

Egli sosteneva il principio aristotelico di unità del tempo, dello spazio e dell'azione.

Nelle arti, questa unità è stata spesso messa in discussione, in particolar modo, nel mondo Anglo-Sassone.

Il primo fumetto americano, "Yellow Kid", rappresentava l'intero episodio del protagonista in un unico foglio: più scene in una sola figura.

In Inghilterra, Shakespeare infrangeva, oltre il principio aristotelico, anche il cosiddetto 4° muro: nelle sue opere, poteva accadere che gli attori si rivolgessero direttamente al pubblico in sala, rompendo la diegèsi cioè la storia "raccontata" che per principio ignorava la presenza di un pubblico, atto ad ascoltare.

Consideriamo l' "Enrico V"

"Ma perdonate, tutti voi, gentile pubblico,

i nostri bassi spiriti che hanno osato

presentarvi qui, su questo palcoscenico senza valore,

un sì grandioso argomento:

Come potrebbe questo ristretto teatro

contenere le vaste campagne di Francia?

Come stipare in questa "O" di legno

anche solo gli elmi che seminarono terrore

in tutta Agincourt?

...

Sopperite alle nostre deficienze

con il vostro immaginario:

dividete ogni uomo in mille unità,

e con l’aiuto della fantasia

createvi una potenza militare.

Quando sentirete parlare di cavalli

pensate di vederli

stampare le orme dei loro possenti zoccoli

sul molle terreno.

Saranno i vostri pensieri

ad ornare i nostri re,

a spostarli dall’uno all’altro luogo,

saltando nei tempi di costoro,

e riducendo ad un volgere di clessidra

ciò che accadde in molti anni"

Lo spettatore è quindi invitato a figurarsi una molteplicità di personaggi e a saltare il tempo per collaborare alla corretta creazione dell'Opera teatrale.

Shakespeare evidenzia come il suo teatro, la cosiddetta "O" di legno (per la forma geometrica del perimetro teatrale), sia un ambiente limitato.

Oggigiorno, i dispositivi a nostra disposizione che ci permettono di affrontare le nostre "battaglie quotidiane" hanno dimensioni ben più piccole di un intero teatro: sono dispositivi che abbiamo in casa o in "tasca".

E' importante rimarcare che la modalità attraverso cui noi vediamo, influenza cosa noi pensiamo:

"Nel giro di lunghi periodi storici, insieme coi modi complessivi di esistenza delle collettività umane, si modificano anche i modi e i generi della loro percezione sensoriale"

(Walter Benjamin, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica. Arte e società di massa, trad. it.di Enrico Filippini, Einaudi, Torino 1998 - 2000).

In più: "Noi viviamo di una certa immagine del pensiero, e questo significa che, prima di pensare, abbiamo già una vaga idea di ciò che significa pensare, dei mezzi e degli scopi"

'Conversazione con Gilles Deleuze' di J.-N. Vuarnet, in G. Deleuze, Nietzsche e la filosofia e altri testi, cura e tr. it di F. Polidori, Einaudi, Torino 2002.

Il modo in cui noi percepiamo la realtà è influenzato dai nostri dispositivi attraverso cui agiamo: questi sono principalmente rappresentati dai personal computers, tablets e smartphones.

L'azienda che ha creato e al contempo diffuso questi strumenti ha un nome: Apple Inc.

I suoi fondatori compresero che la struttura informatica "primordiale", vale a dire il Mainframe, non era in grado di soddisfare i bisogni individuali del singolo consumatore, e riuscirono a creare, grazie anche alle tecnologie prodotte da altre aziende, la loro innovazione tecnologica.

Diedero così, una spinta produttiva che permise la prima significativa diffusione di prodotti innovativi ai consumatori finali.

Ciò si sostanziò con la vendita di Apple 2, lanciato nel 1977 dopo Apple 1.

Quest'ultimo era troppo tecnico per le persone comuni e non aveva ancora la struttura di un pc, come noi la conosciamo.

Nel 1984, il computer Macintosh fu davvero rivoluzionario, caratterizzato dall'uso di icone e da "finestre" per la visualizzazione multipla di più operazioni.

Oggi, l'uso di internet ha trasformato il PC in un terminale, che ci porta, nella nostra vita quotidiana un potenziale infinito di informazioni, sempre a nostra disposizione.

Un altro passo importante per raggiungere la portabilità del mondo virtuale fu il lancio dell' iPhone, nel 2007.

Le persone che, in questi ultimi anni, hanno aspettato in fila, per comprare un iPhone sentivano l'urgenza di allargare il loro immaginario, con un strumento sempre a "portata di mano".

Questa condizione la paragonerei all'impellenza che Carlo il Temerario avvertiva quando era in battaglia.

Il Duca Carlo di Borgogna, portava con sè, in ogni campagna militare a cui partecipava, tutto ciò di cui egli avvertiva la necessità di visionare: libri, vestiti, dipinti, stemmi, sigilli, gioielli, ecc.

Il suo immaginario era più intenso di quello di altri nobili della sua epoca, che mantenevano ricchezze e beni artistici sempre nei propri castelli.

Egli teneva quanto di più prezioso nella sua tenda, ovunque installata secondo le necessità, a disposizione sua, e di pochissimi altri conoscenti.

In Apple, il successo innovativo si deve ad un unico uomo, grazie alla sua visione e capacità organizzativa: Steve Jobs.

Egli fu uno dei due fondatori, e la sua attenzione al design funzionale, fece la differenza tra l'Apple 1 e l'Apple 2. Prestò attenzione alle ricerche fatte da Xerox, con riguardo all'invenzione delle icone e delle schermate con le finestre.

La sua carriera fu costellata da successi, anche se raggiunse alcuni momenti di conflitto.

All'inizio della sua carriera, quando lavorava nel garage di casa, egli si rifiutò di condividere le stock options con un suo dipendente e suo amico personale:

"Rod Holt, l’ingegnere che aveva costruito l’alimentatore, stava ricevendo un sacco di stock option e cercò di indurre Jobs a cambiare idea. «Dobbiamo fare qualcosa per il tuo amico Daniel» disse, e suggerì che ciascuno di loro gli desse alcune delle proprie. «Qualunque numero di stock option tu gli dia, io gliene darò altrettante» propose.

«Bene, gliene darò zero» disse Jobs."

('Steve Jobs' di Walter Isaacson 2011 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano Traduzione Canton, Serra, Vanni)

Microsoft Corporation era, all’origine, un piccolo fornitore di Apple ed il suo fondatore Bill Gates frequentava gli ingegneri della Apple a Cupertino, cercando di capire come funzionasse il loro software.

Egli dichiarò nel 1984: "Per creare un nuovo standard, ci vuole qualcosa che non è solo un pò diverso; ci vuole qualcosa di veramente nuovo e che davvero catturi l'immaginazione della gente - e Macintosh, di tutte le macchine che abbia mai visto, è l'unico che soddisfa questo standard".

Quando Gates riuscì a produrre il suo software per i concorrenti di Apple, le vendite del Macintosh collassarono, e nel 1985, Steve Jobs fu licenziato.

Nel 1988 Microsoft fu accusato di infrangere le licenze del sistema operativo.

Steve Jobs tornò alla Apple nel 1997, avendo diretto due società incorporate poi in Apple.

Dopo l'iPod per ascoltare musica (nel 2001) e l'iPhone nel 2007, nel 2010 lanciò l'iPad, simile ad un prodotto già lanciato nel 1993 (chiamato Apple tablet), che non ebbe successo.

Egli è stato sicuramente un uomo ambizioso e visionario, che ha cambiato il modo di pensare, perché i suoi dispositivi hanno influenzato la nostra percezione delle cose.

La maggioranza del pubblico/consumatore di Jobs, probabilmente non ha mai avuto modo di parlare con lui, pertanto egli potrebbe essere considerato con un personaggio di teatro che ha infranto il 4° muro, in quanto ha indirizzato le sue performances direttamente al suo pubblico.

House of Cards è una famosa serie televisiva dichiaratamente seguita anche dal Barack Obama.

L'ambizione criminale dei personaggi principali caratterizza gli episodi della serie, ed il personaggio principale, il "Presidente" U.S.A., rompe spesso il 4° muro, parlando direttamente al pubblico mentre guarda lo schermo.

Ciò risulterebbe essere un invito porto allo spettatore, affinché collabori nell’ elaborare una decisione.

In questo modo, modifica la natura dello spettatore, che è tipicamente passiva.

In un'altra tragedia di Shakespeare, il “Giulio Cesare”, l'orazione del personaggio di Marc'Antonio prevede un discorso rivolto al popolo.

Peraltro, come nel film con Marlon Brando, il Marc'Antonio (interpretato da Brando), guarda nella cinepresa e si rivolge, in un certo qual modo, direttamente allo spettatore televisivo.

Consideriamo l'orazione di Antonio:

"Il nobile Bruto vi ha detto che Cesare era ambizioso: se fosse così, sarebbe un fatto grave...Egli era mio amico, fedele e giusto: ma Bruto dice era ambizioso; e Bruto è uomo onorabile. Egli (Cesare) ha portato a Roma molti prigionieri i cui riscatti hanno riempito le casse generali: sembra questa essere ambizione in Cesare? Quando i poveri hanno pianto, Cesare ha lacrimato: l'Ambizione dovrebbe essere fatta di materiale più robusto."

Come sempre, Shakespeare ci invita a pensare.

A mio giudizio, l'ambizione può essere considerata buona o cattiva a seconda del proposito da raggiungere: la sete di potere dovrebbe essere distinta dalla sete di conoscenza.

Sicuramente l'ambizione di Jobs è stata positiva per la società.

In suo omaggio, vorrei ricordare un altro capolavoro Anglo Sassone: "Alice attraverso lo specchio", in particolare la frase che lo psichiatra Carl Jung utilizzava per rimarcare la sua spiegazione del principio della "Sincronicità", definito come "coincidenze significative di eventi come fenomeno di energia".

Tale frase, riguarda il dibattito sulla memoria tra la Regina Bianca e Alice:

< Regina: "Ma vi è un gran vantaggio: che la memoria lavori in tutti e due i sensi"

"Sono sicura che la mia, funziona solo in una direzione", sottolineò Alice."Io non posso ricordare delle cose, prima che queste accadano".

"E' una memoria povera quella che guarda solo al passato", rimarcò la Regina.>

Probabilmente Jobs fece qualche errore, pertanto un passo del "Faust" di Goethe avrebbe valore:

"O fortunato chi può sperare

di non sommergere in questo mare di errori!

L'uomo sente bisogno di ciò che non sa,

e non può far uso di quello che sa"




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