giovedì 23 marzo 2017 - enzo sanna

Selfie con Assad: stiamo dalla parte di Razzi. Perbacco!

Prologo: Razzi Antonio, classe '48 (ma non si deve a tale evento la nota esclamazione "è successo un 48"), offerto in omaggio al popolo italiano per gentile intercessione del berlusconiano Popolo delle Libertà, ora rediviva Forza Italia, e prima ancora della DiPietrista Italia dei Valori, onorato membro nientemeno che della Commissione Cultura del Parlamento, viene brutalmente attaccato e contestato in questi giorni per un "selfie" che lo ritrae raggiante come non mai al fianco del siriano Assad, definito massacratore di popoli dal giornalista Di Battista del "Corriere", secondo il quale l'atto in questione è inopportuno.

Svolgimento: "Un selfie non si nega a nessuno". Questa è la risposta chiara, netta, schietta, decisa, senza tentennamenti, da parte del "nostro" idolo. E poi, perdinci, la vicenda non sarà mica più eclatante della visita "diplomatica" resa a Kim Jong-un, il giovane capo della Corea del Nord, colui che sta trasformando quello Stato nella "Svizzera d'oriente" (letterale citazione del nostro membro della Commissione Cultura in occasione del suo pernottamento in quella nazione). I missili lanciati pochi giorni fa sul mare del Giappone? Ma dai! Siamo seri. Forse che gli svizzeri non fanno uso delle supposte?

Poi ancora: almeno Razzi, lui sì, potrà giustificare meglio dei grillini le note spese per viaggi e ristorazione in giro per il mondo col suo proporre in ogni dove il "vero" marchio del "Made in Italy", ben più genuino e casereccio di quello dell'iper-renziano Oscar Farinetti, proprietario dell'ora contestato "brand" Eataly. E poi, proseguendo, dovremmo sentirci fieri di avere tra i nostri rappresentanti un politico "ruspante", di quelli che gradiremmo vedere quali "testimonial" negli spot pubblicitari dei polli di marca o delle fette biscottate, al posto di qualche gallina robotica che fa l'occhiolino ad Antonio Banderas. Persino i dentifrici dovrebbero battagliare per annoverarlo tra le loro facce: vuoi mettere il brillamento della sua dentiera nel selfie con Assad? Denti sbiancati da far invidia a più d'una casa di produzione di paste dentifrice.

Sappiate che noi, estimatori di Razzi, ci appelleremo a tutto, ma proprio a tutto, persino a far ricorso alla incapacità d'intendere e di volere pur di salvaguardare il nostro idolo e il suo sacrosanto diritto a farci divertire. Sosteniamo con vigore l'appello "Razzi for President". Tanto il nostro "idolo" non potrebbe fare peggio, anche volendo, di Grillo o di Renzi. Questo è certo. Pertanto lanciamo alto e fermo il nostro grido: Razzi for ever.




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