martedì 26 aprile 2011 - Ermete Ferraro

Rischio nucleare per il porto di Napoli: ancora manifestazioni contro inadempienze e reticenze

Il Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio – Campania , dopo il blitz alla Stazione Marittima del 6 aprile scorso per denunciare il rischio nucleare nel Porto di Napoli, il 22 aprile ha rinnovato la sua protesta contro inadempienze istituzionali e reticenze dei ‘media’ con una manifestazione-conferenza stampa.

Ancora una volta abbigliati con tute bianche e maschere antigas, alcuni attivisti del Comitato hanno volantinato davanti alla sede de “Il Mattino”, per sensibilizzare i cittadini su una grave emergenza nucleare di cui nessuno li ha informati ed a cui nessuno li ha preparati. Gli ecopacifisti, una volta ottenuto dalla Prefettura il Piano di Emergenza Esterna del Porto di Napoli, relativo al rischio derivante da possibili incidenti ai natanti a propulsione nucleare, obbligatorio ai sensi del D.Lgs. 230/1995 – avevano subito pubblicizzato il documento.

Il Comitato considera però intollerabile l’inadempienza delle pubbliche istituzioni, in primo luogo il Sindaco di Napoli, che non hanno mai resa nota l’esistenza di tale rischio nucleare né pubblicizzate le modalità di prevenzione e protezione predisposte dal Piano Provinciale. Rispetto allo “obbligo d’informazione preventiva” – previsto dagli artt. 129 e 130 del decreto citato - il Comitato denuncia la perdurante omissione dell’Amministrazione Comunale napoletana, cui tale compito è esplicitamente affidato. Di conseguenza il Comitato – ancora una volta tramite l’Associazione V.A.S. che aveva ottenuto l’accesso agli atti della Prefettura – ha presentato una formale diffida al Sindaco di Napoli pro tempore, affinché si decida ad adempiere – entro 90 giorni dall’11.04.2011 – quanto previsto dal P.E.E.P. Na, predisponendo un adeguato progetto d’informazione della popolazione rispetto al rischio sanitario ed ambientale derivante dalla perdurante presenza di sottomarini e portaerei nucleari nel porto di Napoli.

Le motivazioni della diffida sono state illustrate dal Comitato con un comunicato stampa e con questa manifestazione davanti alla sede de “Il Mattino”, anche per sottolineare la disattenzione dei media su una questione troppo importante per la sicurezza del cittadini napoletani per poter essere sottaciuta.




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