lunedì 1 giugno 2015 - enzo sanna

Renzi il Pirro e i risultati delle regionali 2015

Un noto detto recita: chi si accontenta gode. A sentire i commenti della Serracchiani, vice di Renzi, il motto sembra confermato. La simpatica ragazza, infatti, non trova argomenti tali da avvalorare ciò che va sostenendo, intervista dopo intervista, con pochezza d'analisi preoccupante per lei e per il suo partito. Il risultato di 5 a 2 ottenuto dal PD alle regionali è incontestabile. Incontestabile è anche il dato che vede il PD in caduta libera di consensi. Addio al 41% delle europee. E sembra solo l'inizio della caduta.

Vedremo cosa inventerà Renzi il parolaio per giustificare la debacle. Per ora se ne vola in Afghanistan, lontano dai suoi amati mass-media nazionali. Al rientro in patria, saprà convincere l'elettorato sulla "vittoria" dell'impresentabile De Luca in Campania? Sosterrà che l'elettorato è "sovrano"? Saprà argomentare la disfatta in Liguria dove la sinistra, quella vera, ottiene un risultato più che soddisfacente?

Quest'ultimo dato rappresenta la vera novità delle elezioni regionali: l'area a sinistra del PD "vale" almeno il 10%. Ora, dato per acquisito che il PD renziano non è più un partito di sinistra e neppure di centrosinistra, ne consegue che solo una forte sinistra potrà condizionare le scelte di quella sua classe dirigente confusa e poco propensa, per ora, a discutere mettendo sul tavolo le proprie scellerate proposizioni in materia socio-economica svendendo, come fatto sino ad ora, circa tre quarti di secolo d'ideali socialisti e umanitari a favore dell'appoggio al più becero padronato italico, come Marchionne e la sua ex Fiat.

La "vittoria" renziana alle regionali somiglia molto a quella di Pirro. Non ci si stupisca se al prossimo turno elettorale le cose peggioreranno ulteriormente per il ragazzotto in questione. Il problema, però, non è solo lui, ma i vari e le varie Serracchiani che non dispongono più del senso della ragione a governare i loro interventi, ma solo della sudditanza verso un capo grande di parole quanto piccolo di fatti se non quelli a favore dei conclamati poteri forti che lo hanno adottato sin dal primo momento. Saranno costoro a regalare il governo del Paese alla destra xenofoba e razzista, oppure una sinistra rinvigorita e concreta saprà costringere il PD a non nuocere? Staremo a vedere.

Meglio sorvolare sul M5S che alcuni analisti definiscono il vero vincitore delle recenti elezioni, al pari della Lega Nord. Stando ai numeri, anche i grillini perdono consensi e, stando alle cifre assolute, ne perdono parecchi,almeno in rapporto alle europee, con buona pace del neoeletto presidente della Puglia Michele Emiliano il quale prova a distinguersi dal PD renziano proponendo l'alleanza di governo con i grillini.

Sembra che restino due sole strade percorribili per poter governare uno stato italiano sempre più confuso: regalarlo alla destra razzista, sempre più indirizzata verso la deriva neofascista, come sembra nelle intenzioni leghiste, oppure far crescere una sinistra forte e decisa capace di disinfestare il PD dai personaggi renziani per i quali scelte politiche di destra vengono fatte apparire progressiste nella più totale confusione ideologica. 

 

Foto; Palazzo Chigi/Flickr




Lasciare un commento