sabato 24 settembre 2011 - francesco

Previdenza, le menzogne sistematiche per demolire il sistema pubblico

Per colpire giovani ed anziani e depredare il sistema pubblico di previdenza, occorre confezionare menzogne e predicarle sistematicamente, anche di fronte all'evidenza che le smentisce. Il metodo è quello del lupo con l'agnello, colpevolizzare la vittima per scannarla.

Occorrono asini leccatori per preparare la zona, diciamo, e predicatori di sventure, magari cattedratici, per creare ad arte il clima, ed allora, potranno distruggere il nostro presente ed il futuro dei figli.

C'è una sistematicità nel nascondere i dati, nel predicare sventure, per finire di distruggere il sistema previdenziale, privatizzare i servizi vendibili, lasciare nella povertà più assoluta chi non può più provvedere a se stesso.

Queste menzogne vengono dette con aria ispirata e grave dai politici e giornalisti di destra e sinistra, unitissimi nel voler distruggere le pensioni.

Analizziamole qualcuna.

1. Si deve togliere ai padri se vogliamo conservare qualcosa per i figli; ci sarà la guerra fra le generazioni; i padri depredano il futuro dei figli.

Tecnicamente è una assurdità. Dal 2000 in poi, infatti, il nostro sistema è sempre in attivo. 

-Il nostro sistema è "a ripartizione", vuol dire che le entrate attuali finanziano le uscite attuali. Per rimanere in equilibrio, il sistema deve poter contare su una ragionevole proporzione fra lavoratori contribuenti e pensionati. Non è possibile accumulare (capitalizzare") per il futuro, gli attivi, che oggi sono grandi vengono utilizzati dallo stato per suoi bisogni (e ciò crea attivo patrimoniale INPS, vedete i bilanci sul sito dell'Inps). La verità è che spesso le pensioni dei padri oggi aiutano i figli, disoccupati o sottopagati. E questo è la sola cosa che possono fare i padri per i figli. Nessuno degli inspirati e preoccupati politici o giornalisti, parla del fatto che lo Stato usa gli attivi INPS per la guerra in Afghanistan. Nessuno propone di utilizzare gli attivi attuali per il futuro dei giovani, nulla. E' la menzogna sistematica "accattivante" con cui cercano di sviare l'attenzione dalla rapina in atto.

- Il destino pensionistico dei giovani di oggi è già stato disegnato nel 1995, e poi con leggi successive, con la distruzione dell'impiego a tempo indeterminato, e obbligandoli al calcolo contributivo, furfantescamente reso più esiguo nel 2008, per poter vendere i truffaldini fondi complementari e rubare le liquidazioni ai giovani. I veri autori della rapina sono i ministri Damiano, Sacconi, ed altri, che si sono accaniti a disegnare un futuro pensionistico da fame, a demolire il TFR, e a rendere le pensioni vere elemosine, per dirottare i capitali sulla finanza truffaldina, che sta rovinando l'Italia e L'Europa.

Conserviamo l'amore fra le generazioni, i veri distruttori di famiglia e della pace sono questi politici avidi e cattivi con chi lavora.

2. I falsi invalidi rovinano lo stato; i ciechi guidano la macchina, gli invalidi corrono la maratona.

Una casta di accertatori (medici, sistemi regionali, INPS, ecc.) ha deciso nel tempo chi era e chi non era invalido. Il 30% degli invalidi attuali è stato riconosciuto tale da una sentenza della magistratura. Ci sono giacenti milioni di cause ancora. Com'è possibile che si trovi ancora qualche falso invalido? E chi è colpevole? Certamente chi ha riconosciuto una invalidità inesistente, che poi dovrebbe essere chiamato a rifondere i danni. Ma poi a ben vedere, raramente le verifiche annullano delle pensioni, e quasi sempre una causa da ragione al presunto falso invalido. Allora perché nessuno chiede provvedimenti contro chi ha erogato le pensioni? Semplice, i casi sono rari, opinabili, e intoccabili, quando si tratta di un caso deciso dal giudice.

Ma si usa questo finto scandalo, per creare colpa nei pensionati, e poter colpire al riparo da ogni scrupolo.

3. La riforma delle pensioni è una riforma strutturale che fa risparmiare nel tempo tanti miliardi, ed evita di pagare tasse (quanti?):

- i contributi non sono tasse, sono a carico solo dei lavoratori e delle imprese. Prenderne gli attivi per utilizzarli ad altri fini (guerre, spese del lusso dei politici, mantenimento di apparati) è un vero e proprio furto;

- La spesa per le pensioni è attorno ai 204 miliardi annui, in costante diminuzione perché escono milioni di pensioni erogate negli anni settanta e ottanta con pochi contributi, per ragioni politiche, e i pensionati che subentrano sono molto meno, rispetto al passato, ed hanno versato per 40 anni, contributi ricchi e pieni.

In ogni caso gli attivi che si realizzano dovrebbero rimanere nel sistema previdenziale; quindi se ne può concludere che non si tratta affatto di riforma strutturale, visto che le pensioni gravano sui contributi e non sulle tasse, ma di un aumento di tassazione a carico dei lavoratori, che si vedrebbero tolte le pensioni, per finanziare con i contributi il sistema erariale.

Inoltre, 100.000 pensioni in meno all'anno, obiettivo dei "riformatori" valgono meno di 1 miliardo, che ci sono ampiamente nel bilancio INPS. Come si vede, nessun effetto "strutturale", solo una rapina, per evitare l'unica cosa che temono, la patrimoniale. E il lavoro agli anziani fa male, molto. Costeranno altrettanto le cure sanitarie ( a meno di non vietarle ai pensionati).

Insomma chi dice questa balla, ignorando l'attivo previdenziale, vuole semplicemente rapinare i lavoratori ed i pensionati, non si pone nessun obiettivo riformatore.

4. la previdenza complementare è l'unica possibilità per avere una pensione decente nel futuro; il sistema pubblico erogherà solo pensioni bassissime; il tfr è uno strumento antiquato

La previdenza complementare gli italiani l'avevano, costituita dal salario differito accumulato nella liquidazione (Trattamento fine rapporto). Un accumulo del 6% dello stipendio, che però lo Stato ha deciso di punire al momento della liquidazione, con tasse esagerate. E invece se si sceglie la previdenza complementare si paga solo il 15%. Perchè? semplice, la previdenza complementare, prodotto finanziario da strozzini, non potrebbe competere mai in convenienza economica col TFR, ed allora gli si da un aiutino con le tasse, punendo però chi vuole tenersi il TFR.

Quello che non viene detto è quanto renderebbe la previdenza complementare. Bene, i conti fatti dalle associazioni di consumatori, dicono che con 100.000 (centomila) euro accumulati , il rendimento sarebbe di circa 5000 euro annui, non reversibili (insomma, niente alle vedove ed ai figli). Ma, solo se i mercati finanziari rimanessero in crescita per 40 anni. Tanto per dire, per recuperare le perdite dei mercati finanziari di questi anni, ci vorranno almeno 12 anni di continua crescita, se ci fosse ....Questo vuol dire che i lavoratori che per silenzio assenso (disinformati) hanno messo i soldi nei fondi perderanno moltissimo rispetto a chi ha tenuto la liquidazione. A proposito, sapete che stipendi ci vogliono per accumulare 100.000 euro? 50.000 annui per 40 anni, vedete voi.

Nelle prossime puntate analizzeremo le altre menzogne sistematiche: l'età effettiva di pensionamento, comparata agli altri paesi, l'importo medio delle pensioni, i sistemi attraverso cui le grandi aziende e le banche licenziano migliaia di cinquantenni, mettendoli a carico della previdenza sociale e molto altro.




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