mercoledì 15 giugno 2016 - Domenico Attanasii

Politica: il naufragio del Titalicum

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Strillone
Il naufragio del Titalic

Insomma, siamo di fronte a una ripresa senza slancio e senza intensità.

Così ha avvertito il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, aprendo l'assemblea annuale. 

Praticamente, è come dire in pieno agosto che ci sono belle giornate senza sole e senza caldo.

E allora, vai con le supercazzole.

Politici e pannolini devono essere cambiati frequentemente e tutti e due per lo stesso motivo. I politici sono persone che quando vedono la luce alla fine del tunnel escono a comprare un po' di tunnel. I politici sono quelli che dicono che il governo non funziona per poi dimostrarlo facendosi eleggere. Piuttosto che dare le chiavi della città a un politico, sarebbe meglio cambiare le serrature. La ragione per cui ci sono così poche donne impegnate in politica è che ci vuole troppo tempo per truccare due facce. La politica è il secondo mestiere più antico del mondo, assai somigliante al primo.

I cattivi governanti sono eletti dai buoni cittadini che non votano.

Vicende che combaciano con l'epica dei naufragi in alto mare. Chi ha viaggiato a bordo del Titalicum ha scoperto che l'indifferenza per il genere umano è significativa nel suo assoluto cinismo.

Quelli convinti che qualcosa di brutto doveva accadere hanno trascorso le serate con il salvagente pronti a mollare. Sulla coffa senza binocolo. Dall'altra parte, i capitani coraggiosi messi in guardia dal ghiaccio tramite pizzini telegrafici.

Eppure, gli operatori di ricezione messaggi proseguono la trasmissione degli avvisi tra passeggeri, parenti & amici. Se il Titalicum avesse preso la testa dell'iceberg sarebbe sopravvissuto. I compartimenti stagni danneggiati sono un numero superiore a quello sopportato dalla barca.

Un passeggero gioca a calcio con un blocco di ghiaccio, un altro lo frantuma per il suo cocktail. Il capitano non si rassegna. La natura umana reagisce alla pressione in modi diversi. Le cabine di prima classe bloccate per impedire i saccheggi. Con un passepartout li si saccheggia lo stesso.

L'ufficiale responsabile delle scialuppe di salvataggio opera la consueta politica del “prima le donne e i bambini”. Il “si salvi chi può” è invece del codardo. Di affondare con la nave non gli sfiora la mente. Molti accettano il destino stoicamente.

Un nuotatore tenta di arrampicarsi a bordo di una lancia di salvataggio e viene respinto dai suoi occupanti. Ai naufraghi del Titalicum non dev'essere sfuggita la similitudine con gli stronzi che restano sempre a galla.

L'istinto di conservazione è come il fritto: “Anche la merda è buona”.




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