sabato 22 luglio 2017 - Yvan Rettore

Perché non può essere introdotto il reato di apologia del Comunismo

Perché in Italia non c'è mai stata una dittatura comunista che abbia provocato milioni di morti, ma invece una dittatura fascista che ha causato centinaia di migliaia di vittime e distrutto il paese. 

Certo ci furono diversi omicidi e torture realizzati da parte di gruppi isolati di fanatici comunisti tra il 1945 e il 1948 a danno di preti e ex fascisti, ma non ebbero mai l'avallo ufficiale né del PCI e ancor meno del nuovo governo (con la partecipazione dello stesso PCI). 
Perfino le foibe, che i fascisti si accaniscono a considerare come genocidio (cosa che invece non fu, perché oltre il 90% degli Italiani di Istria e Dalmazia furono espulsi con la forza e depredati dai soldati titini; solo il 10% circa rimase accettando di "slavizzarsi") da parte dei comunisti furono realizzate dai titini e comportarono la morte soprattutto di comunisti stalinisti, socialisti e partigiani italiani e jugoslavi contrari a Tito, oltre che purtroppo anche di tante (troppe) vittime del tutto innocenti.
Le vittime fasciste "infoibate risultarono alla fine della fiera una minoranza (massacro ovviamente pur sempre da condannare!).
La Jugoslavia poi fu sostenuta apertamente da Stati Uniti e Gran Bretagna (le quali chiusero gli occhi di fronte alle nefandezze dei titini perpetrate a danno degli italiani) perché attraverso la sua neutralità (apparente) doveva impedire all'Unione Sovietica di accedere al Mare Adriatico e quindi di imporsi anche nei Balcani. 
D'altro canto lo stesso Stalin massacrò miliioni di comunisti (trotzkisti, maoisti, titini, ecc...) a lui contrari e non da meno fece Tito con i comunisti di fede stalinista (anche se in misura nettamente minore!). 
Oggi, la stessa Germania persegue coloro che fanno l'apologia del nazismo (in modo molto più serio che in Italia) ma non lo prevede per i comunisti perché anche se la RDT era nell'area socialista non si macchiò mai di massacri della propria popolazione o danni tali da distruggere il paese. 
Se cominciassimo ad introdurre il reato di apologia al comunismo (per atti commessi da regimi che si sono essenzialmente imposti all'estero e non in Italia), allora dovremmo estenderlo anche alla Chiesa Cattolica (per i genocidi fatti in giro per il mondo) e altre confessioni e addirittura a certi popoli come Inglesi (massacro dei Boeri in Sudafrica, solo per citarne uno fra tanti) o Belgi (massacro di oltre 10 milioni di Congolesi durante la colonizzazione). 
Perfino, noi Italiani potremmo a giusto titolo entrare in questa lista, dati i massacri col gas realizzati dall'esercito fascista in Etiopia nel 1935-1936 in cui perirono decine di migliaia di persone. 
Quindi il reato di apologia al fascismo trova una sua giustificazione proprio per i danni indicibili (sia materiali che morali) arrecati al paese e ai tantissimi morti da esso direttamente provocati. 
E chi scrive tutto questo è sempre stato non soltanto profondamente antifascista, ma anche profondamente anticomunista, perché da sempre antitotalitario. 
Tuttavia, riconosco che non vi è mai stata una dittatura comunista in Italia tale da giustificare l'introduzione di un reato di apologia al comunismo e che il PCI nel suo insieme si rivelò nel tempo fra i maggiori garanti dell'assetto democratico della nuova Repubblica italiana che nacque dalle ceneri del Regno d'Italia. 
I fascisti possono dire altrettanto?! 
La Repubblica di Salò (e il Partito Fascista Repubblicano che ne era alla guida) dimostrò in modo inequivocabile di no.
 
Yvan Rettore



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