mercoledì 20 agosto 2014 - Osvaldo Duilio Rossi

Per una cultura della Mediazione

Come funziona la mediazione civile, perché e come conviene usarla, per riappropriarsi del diritto, troppo spesso sottrattoci dai poteri giudiziari.

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La mediazione è evoluzione sociale

La mediazione civile e commerciale stragiudiziale è una procedura con cui due o più persone conciliano una lite, facendo intervenire un professionista imparziale (il mediatore), che le aiuta a:

  • dialogare in modo costruttivo, per risparmiare tempo e denaro;
  • sfogare le emozioni negative (dolore, rabbia, paura), per ragionare con lucidità;
  • ideare soluzioni pratiche e soddisfacenti, che risolvono tutti i problemi tra le parti;
  • capire i punti di forza e di debolezza reciproci, per evitare le conseguenze peggiori che potrebbero derivare da scelte inefficenti;
  • trattare i termini di un accordo con colloqui segreti, a meno che le parti decidano insieme di pubblicare qualche informazione.

La procedura si chiama mediazione civile e commerciale perché si applica a tutti i diritti civili disponibili e alle relazioni commerciali.

La mediazione è una procedura stragiudiziale che le parti svolgono fuori dal tribunale, in privato, per evitare il giudizio di uno sconosciuto e le lungaggini della giustizia ordinaria. Come ci si sente quando si perde una causa che si credeva di vincere?
La mediazione civile permette di evitare questo problema, aiutando le parti stesse a decidere come risolvere il problema che le riguarda. I diretti interessati scelgono soluzioni soddisfacenti e razionali, in circa tre mesi e comunicando in maniera efficace, aiutati da un mediatore civile stragiudiziale.

Le parti, aiutate dal mediatore, trovano ed eseguono soluzioni soddisfacenti (perché scaturiscono dalla loro volontà) e godono di vantaggi fiscali, come l'esenzione dall'imposta di bollo e dall'imposta di registro entro € 50.000,00. Le parti ottengono inoltre un titolo esecutivo, equiparabile a una sentenza di primo grado passata in giudicato.

La mediazione civile e commerciale stragiudizale costa poco: le tariffe di mediazione sono stabilite dalla legge e variano in proporzione al valore della controversia.

Il D.Lgs. 28/2010 disciplina lo svolgimento e gli effetti della mediazione civile e commerciale stragiudiziale.

Il D.M. 180/2010 del Ministero della Giustizia disciplina i requisiti che devono avere mediatori e organismi per amministrare in Italia le procedure di mediazione civile e commerciale.

Come si svolge una procedura di mediazione civile e commerciale stragiudiziale

  1. Una parte compila un modulo di richiesta per attivare la procedura di mediazione e lo presenta alla segreteria di un organismo di mediazione, versando le spese di avvio (€ 48,80 lordi).

  2. La segreteria dell'organismo di mediazione nomina un mediatore e organizza una prima riunione, che serve alle parti e al mediatore per programmare l'agenda degli incontri successivi.

  3. La segreteria provvede a invitare le parti alla prima riunione col mediatore, specificando la data e l'ora di svolgimento, oltre il costo della procedura di mediazione che ciascun interessato sostiene in parti uguali, a meno che le parti non si accordino diversamente.

  4. Chi riceve l'invito decide se aderire alla procedura di mediazione, versando le spese di avvio (€ 48,80 lordi) e presentandosi alla prima riunione in compagnia di un avvocato.

  5. Il mediatore, durante la prima riunione, spiega alle parti come funziona la procedura di mediazione stragiudiziale e chiede loro di esprimere il consenso a proseguire il negoziato.
    Il mediatore verbalizza la volontà di chi rifiutasse di proseguire i lavori, chiudendo la procedura. Il mediatore e le parti decidono, altrimenti, di iniziare subito il negoziato o di aggiornarsi a un'altra data.

  6. Le parti discutono il problema con il mediatore e con gli avvocati, nella stessa sala riunioni, oppure confrontandosi in privato, a seconda delle esigenze manifestate dai partecipanti.

  7. Il mediatore aiuta le parti a proporre soluzioni, ad analizzarle nei dettagli operativi, a modificarle, a renderle interessanti per tutti e a definirle affinché arrechino vantaggi reciproci.
    Le riunioni e i colloqui procedono finché gli interessati lo ritengono necessario.

  8. Le parti, i loro avvocati e il mediatore scrivono quindi insieme l'atto di conciliazione, sottoscritto dalle parti e dai loro avvocati.


    Il mediatore scrive invece un verbale con cui attesta l'identità di chi ha partecipato alle riunioni e l'esito della procedura di mediazione stragiudiziale. Tutti sottoscrivono il verbale.

  9. Le parti, al termine della procedura di mediazione, saldano le spese dovute all'organismo, che rilascia a ciascun interessato un esemplare del verbale di mediazione, con allegato l'accordo conciliativo.

I risultati di una procedura di mediazione civile e commerciale stragiudiziale

Le parti ottengono un verbale e un accordo conciliativo che chiarisce la loro relazione e i termini che ciascuna deve adempiere per vivere serenamente, nel rispetto reciproco. Il verbale e l'accordo, sottoscritti anche dagli avvocati, hanno efficacia immediatamente esecutiva: vincolano cioè le parti a rispettare i patti.

Chi concilia una lite in mediazione accede inoltre all'esenzione dall'imposta di bollo e dall'imposta di registro, entro € 50.000,00. Ciò significa che le parti possono registrare un contratto di valore inferiore a € 50.000,00 senza pagare tasse e imposte, che dovranno pagare invece in proporzione al valore eccedente i € 50.000,00.

Il Ministero della Giustizia riconosce inoltre alle parti un credito d'imposta, nei limiti delle disponibilità del Fondo Unico Giustizia messogli a disposizione dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. Il credito copre le spese di mediazione sostenute da ciascuno, fino a un massimo di € 500,00, se le parti conciliano la lite; copre invece la metà delle spese sostenute, se le parti non conciliano.

Cosa fare durante una mediazione civile e commerciale stragiudiziale

Le parti, durante una procedura di mediazione civile, fanno tutto quello che vogliono.

Alcune azioni fanno perdere tempo a tutti; altre creano problemi a chi le compie; altre ancora permettono di ottenere risultati estremamente vantaggiosi.
Chi partecipa a una mediazione può scegliere in qualsiasi momento cosa fare: strillare, restare in silenzio, andarsene, proporre idee...
Gli esperti danno i consigli seguenti, per ottenere il meglio da una mediazione e per mantenere il controllo del negoziato.

  • Ascolta in silenzio e prendi appunti. Potrai riflettere bene su cosa dire, risparmiare tempo e trasmettere agli interlocutori l'immagine di una persona salda, razionale, e sicura di sé.

  • Dì apertamente cosa vuoi, ma prima ripeti quello che ha detto l'altra parte, per dimostrare di avere ascoltato e capito gli obiettivi del tuo interlocutore. Dimostrerai così di avere le idee chiare e di voler arrivare al nocciolo.

  • Proponi di fare qualcosa in prima persona, per risolvere il problema, invece di pretendere qualcosa dagli altri. Potrai controllare le tue opzioni e decidere di fare o non fare quello che hai proposto. Se, invece, pretendi di ottenere qualcosa, saranno gli altri a decidere di darti o non darti ciò che chiedi.

  • Spiega quali emozioni provi e cosa ti ha portato a provare quelle emozioni. Farai capire ai tuoi interlocutori che anche tu, come loro, sei una persona con problemi e sentimenti comprensibili, che ti impediscono a volte di essere ragionevole.

Quando e quanto pagare una mediazione civile e commerciale stragiudiziale

Le tariffe di mediazione dipendono dal valore della lite. Chi chiede di attivare una mediazione deve individuare il valore della controversia e cercarlo nella prima colonna delle tabelle delle tariffe di mediazione: i costi del procedimento di mediazione si trovano nelle colonne di fianco.

  1. Chi partecipa a una mediazione civile stragiudiziale deve versare un contributo standard, indipendente dal valore della lite, per avviare una procedura di mediazione e per partecipare al primo incontro col mediatore: € 48,80 IVA inclusa.

  2. Si versano le spese ulteriori a cominciare dal secondo incontro, dopo che tutte le parti aderenti alla mediazione hanno manifestato la volontà congiunta di negoziare con l'aiuto del mediatore. Questo contributo permette alle parti di svolgere tutte le riunioni che ritengono necessarie per conciliare la lite.

  3. Si versa poi un contributo aggiuntivo, anch'esso proporzionale al valore della controversia, solo se le parti conciliano la lite o se il mediatore propone una soluzione formale, scritta. I consigli che il mediatore dà informalmente, durante le riunioni, sono inclusi invece nel secondo contributo versato dalle parti.

Gli Italiani non hanno scelta?

Il D.Lgs. 28/2010 stabilisce che le persone devono tentare di risolvere con la mediazione qualsiasi lite avente ad oggetto i diritti disponibili, in materia di:

  • affitto di aziende
  • comodato
  • condominio
  • contratti assicurativi
  • contratti bancari e finanziari
  • diffamazione
  • diritti reali
  • divisione
  • locazione
  • patti di famiglia
  • responsabilità medica e sanitaria
  • successioni ereditarie

I giudici dei tribunali di tutta Italia condannano le persone che disertano la mediazione, come si può verificare consultando una pagina che raccoglie la giurisprudenza sulla mediazione civile stragiudiziale.

Questo significa che gli italiani possono conciliare le liti da soli, aiutati da un mediatore, oppure rischiare che i giudici li puniscano per aver evitato di usare il buonsenso.



2 réactions


  • (---.---.---.8) 20 agosto 2014 10:37

    Ma se le decisioni le prendono le parti e la soluzione la propongono loro, il mediatore cosa fa?


    • Osvaldo Duilio Rossi Osvaldo Duilio Rossi (---.---.---.65) 25 agosto 2014 11:01

      Un mediatore facilita il dialogo tra le parti, fa ordine tra le idee e le soluzioni, decomprime le emozioni negative che ostacolano il confronto costruttivo e organizza la struttura del contratto di conciliazione, anche collaborando con le parti per scriverlo.
      Un mediatore, insomma, ha le competenze di un consulente psicologico e di un consulente legale.

      Un mediatore mette le persone in condizione di spiegare le proprie necessità (l’una all’altra) e di capire cosa può fare ciascuno per risolvere il problema in prima persona o cosa accadrebbe (al patrimonio, alla qualità della vita, ecc.) se il problema non venisse risolto.

      Le persone hanno poche idee quando devono risolvere un problema, spesso perché s’innesca la c.d. visione a tunnel, che impedisce di adottare punti di vista alternativi al proprio. Un mediatore aiuta le persone a proporre idee nuove e a modificare quelle vecchie - magari mettendoci del suo - per trovare soluzioni fuori dagli schemi e per creare valore aggiunto, trasformando una lite in un vantaggio.

      Le emozioni negative intrappolano le persone nelle loro posizioni di principio che spesso impediscono di scegliere soluzioni vantaggiose. Un mediatore permette alle parti in lite di sfogare in modo sicuro le loro emozioni e di acquisire una mentalità razionale, necessaria per trovare soluzioni pratiche che permettano di risparmiare tempo e soldi.

      Un mediatore usa tecniche di comunicazione che gli permettono di creare un clima cooperativo al tavolo negoziale.

      A chi litiga conviene fare a meno di un mediatore solo se riesce a fare in prima persona tutto quello che farebbe un mediatore. E chiunque può imparare a farlo.


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