mercoledì 18 settembre 2013 - Roberta Cipollaro

Oltre la crisi: le sfide dell’Europa in un futuro non troppo lontano

Per l’Europa il 2014 sarà un anno importante e per l’Italia ancor di più, con il passaggio della Presidenza proprio nelle mani del nostro paese. Obiettivi, progetti, iniziative nel 2014 per aprire un dibattito, o meglio continuare il dialogo, con i cittadini iniziato nel 2013 in occasione dell’Anno europeo dei cittadini.

Due le linee guida da seguire parallelamente: Europa delle opportunità ma anche cosa vogliamo che diventi l’UE in modo da riuscire ad individuare gli aspetti, come quelli della crisi, che continuano ad attanagliare l’Europa.

Questi gli argomenti di dibattito durante l’incontro svoltosi in questi giorni a Trieste che ha visto tra i partecipanti la Rappresentanza europea in Italia, i Centri di informazione e documentazione europea e i media.

Il punto di partenza sono ovviamente i cittadini e i dati dimostrano come negli ultimi 7 anni la fiducia nell’Unione Europea sia calata dal 64% al 38% e ci vorrà un grande sforzo congiunto per far sì che questo trend torni di nuovo a crescere. I comunicatori dell’Europa spesso danno molte cose per scontato, ma tanti cittadini d’altro canto non sentono il bisogno di informarsi sull’UE: sono tanti i miti da sfatare e l’impegno è quello di far innamorare di nuovo i cittadini dell’Europa.

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 Numerosi gli interventi che fanno ben sperare. Renzo Tomellini, DG RTD Horizon 2020, ha spiegato come i cittadini chiedano un programma quadro che sia più orientato alla ricerca e all’innovazione ed è questo il karma del programma Horizon 2020 che si fonda su tre priorità fondamentali: eccellenza della scienza, leadership industriale e sfide societarie

Altro esempio è stato quello presentato da Marco Malacarne, DG ENTR COSME (2014-2020), che ha sottolineato come la forza dell’imprenditoria europea miri ad allearsi con le forze in gioco non nazionali ma regionali, lì dove ci sono quei meccanismi in grado di adattarsi alle forze competitive in gioco puntando su potenzialità come il turismo e l’imprenditorialità delle PMI. 

Ma Europa vuol anche istruzione e scambi culturali come ben conoscono gli oltre 3 milioni di studenti italiani che hanno aderito ai diversi programmi di mobilità previsti dalle agenzie nazionali. Ridurre l’abbandono scolastico, incrementare il livello di istruzione terziaria e far aumentare il tasso di occupazione mediante partnership tra pubblico e privato e le sinergie tra scuole e mondo del lavoro restano i cardini dei Programmi Erasmus+ e Leonardo.

Questi i progetti in cantiere, sperando che non rimangano solo programmi inaccessibili ma forniscano una solida e concreta guida alla ripresa dell’Europa e dell’Italia.

Foto logo: Stefano Petroni/ Flickr

 




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