sabato 19 marzo 2011 - Rita De Angelis

Mutui insostenibili per le case in città?

Meglio lasciarsi alle spalle le preoccupazioni andandosene a vivere in campagna… 

“Civiltà urbana addio… meglio il bel vivere selvatico”

Contro i mutui pesanti ecco una via di fuga meglio la vita in campagna. 

Da sempre per gli italiani si sa, la casa resta la più popolare forma di investimento. Del resto questo risulta essere uno dei momenti più favorevoli per contrarre un mutuo. 

Ma i debiti delle famiglie, secondo un‘indagine della Banca d’Italia, sono arrivati al 15,8 miliardi di euro, per giungere sino al 46% in un anno. Se quindi il mutuo ha un peso eccessivo, la famiglia che si è indebitata deve trovare una via d’ uscita, al di fuori del prestito dell ‘usura. Ci sono varie opzioni disponibili.

Esiste la moratoria statale, la sospensione temporanea delle rate, per una durata massima di 18 mesi. Chi deve pagare un mutuo sono a 250 mila euro, stipulato da almeno un anno per l’ acquisto dell’ abitazione principale,e per chi si trovi in particolari situazioni di disagio economico.

Ma non è disponibile per tutti, poiché i fondi economici sono solo 20 milioni di euro. Esiste poi la moratoria delle banche, sino a Gennaio 2011, l’associazione delle Banche (Abi) dà la possibilità di sospendere le rate per 12 mesi con differimento in avanti degli interessi, oppure di sospendere la sola quota di capitale.

E’ anche possibile la regolarizzazione del mutuo, chiedendo alla banca
di allungare la durata del mutuo, o cambiare la tipologia del tasso. Di certo la banca non è obbligata ad accettare, ma con le nuove norme, applicate sul credito al consumo, il debitore ha come forza di contratto, il fatto di cambiare banca, che si può fare senza passare per il notaio. 

Esiste infine la surroga, un’ operazione che consiste nello spostamento del mutuo presso una diversa banca, che abbia migliori condizioni contrattuali. La surroga, senza spese, è certamente più conveniente , rispetto alla rinegoziazione col proprio istituto di credito.

Alla luce delle nuove norme ci viene spontaneo pensare che comprare una casa diventa quasi un “patto con il diavolo”.

Non sarebbe meglio tornare alle origine contadine, dove in cambio di vitto e alloggio, quasi come un baratto bastava coltivare un appezzamento di terreno?




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