sabato 19 novembre 2016 - Giovanni Greto

MusicaFoscari San Servolo Jazz Fest

Sta per iniziare la quarta edizione del festival jazz (30 novembre-4 dicembre), ideato dall’Università Ca’Foscari di Venezia, il secondo consecutivo con la nuova intestazione, che vede la compartecipazione dell’isola di S.Servolo-Servizi Metropolitani di Venezia. Come ha dichiarato il Prorettore alle Attività e Rapporti Culturali di Ca’ Foscari Flavio Gregori, il festival è un ottimo esempio della volontà dell’Ateneo di promuovere attività culturali e di farlo insieme ad un largo numero di attori culturali veneziani: la Fondazione Ugo e Olga Levi, la Fondazione di Venezia, la Fondazione Musei Civici, VIU (Venice International University), il Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello”. 

Rispetto alla scorsa edizione è stata aggiunta una programmazione domenicale conclusiva, diurna, alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’Pesaro, mentre l’inaugurazione si terrà negli spazi del CFZ, una struttura in cui convivono il “Cultural Flow Zone” e la biblioteca generale dell’Ateneo. Il tema di quest’anno, “Materiali”, ha spiegato Daniele Goldoni, docente dell’ateneo, trombettista e direttore artistico del festival, significa che non si parla necessariamente di generi, ma di un’attitudine nel praticare una musica basata sull’improvvisazione. I materiali principali sono il Free e il Minimalismo inteso in modo ampio.

Goldoni suonerà il 30 Novembre alle 17 al CFZ, sia nell’ensemble Elettrofoscari, - nato nel 2010 ai Workshop per l’improvvisazione, nell’ambito delle attività musicali promosse da Ca’Foscari per gli studenti - sia nell’Unive Ensemble, diretto dal sassofonista contralto Nicola Fazzini. Quest’ultimo gruppo è il frutto di due anni di lavoro tra gli studenti di Ca’Foscari ed è caratterizzato dall’eterogeneità delle esperienze e competenze musicali di partenza. Il linguaggio dell’improvvisazione e gli “head arrangement” (arrangiamenti creati estemporaneamente e imparati inizialmente senza partitura) sono gli strumenti attraverso i quali Fazzini ha condotto gli studenti in un territorio di sperimentazione comune, tra paesaggi sonori legati al Jazz, all’improvvisazione libera, alla musica contemporanea e a tutti quei linguaggi che i ragazzi hanno saputo far confluire in questa esperienza creativa. Il risultato è un corposo e variopinto ensemble che vede voci, strumenti ad arco, fiati e percussioni protagonisti di impasti sonori inconsueti e musiche originali. Le formazioni veneziane saranno precedute dalla Big Band Unipd, formatasi nel gennaio 2013, diretta da Alessandro Fedrigo, che fa parte insieme ad altri cinque gruppi di diverso genere musical del Concentus Musicus Patavinus, il Centro di Studi Ricerche e Formazione Musicale del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova.

Il primo dicembre alle 21 al teatro Ca’Foscari a S.Marta, si esibirà il quartetto Achille Succi/Christopher Culpo “Fresh Frozen”, coguidato dal clarinettista italiano e dal pianista americano. La musica proposta si muove nello spazio compreso tra la scrittura contrappuntistica e l’improvvisazione estemporanea.

Il 2 c’è grande attesa a S.Servolo alle 21 per “the music of Carla Bley”. Protagonista un duo formato da Andrea Massaria alla chitarra elettrica ed effetti e l’americano Bruce Ditmas alla batteria, che proprio a dicembre festeggerà il settantesimo compleanno. I due propongono frammenti di temi di Carla Bley, spunti dai quali partire per esplorare a fondo le potenzialità timbriche e sonore dei propri strumenti fino a creare un unicum sonoro assolutamente magico e speciale.

Il 3 alle 17 e 30 alla Fondazione Levi si terrà un incontro con Michael Riessler (Ulm, 1957) , “la prima idea è quella buona, la seconda è troppo tardi”, con esemplificazioni musicali live sulle basi dell’improvvisazione : imitazione/ opposizione/ integrazione/ indipendenza. Riessler si potrà ascoltare domenica 4 alle 11 a Ca’Pesaro in “Double Fond”, il nome di un’ora di solo non stop al clarinetto basso in dialogo con la voce preregistrata di un altro suo solo non stop, sempre al clarinetto basso.

Il 3 alle 21 al teatro Ca’Foscari, arriva un quartetto fortemente voluto da Daniele Goldoni, che era rimasto estasiato al festival di Saalfelden del 2014. Si tratta di “Kaze”, parola giapponese che significa “vento”, formato dalla coppia artistica e familiare Satoko Fuji (pianoforte) – Natsuki Tamura (tromba) e da due giovani musicisti francesi, entrambi membri del collettivo di musicisti Muzzix, con sede a Lille in Francia, Christian Pruvost (tromba) e Peter Orins (batteria). Balza subito agli occhi l’inusualità dell’organico (due trombe, assenza di contrabbasso, piano e batteria) di un ensemble melodico, astratto, misterioso, stupendo e provocatorio, i cui membri condividono un appetito insaziabile per la sperimentazione sonora, inesauribile energia ed entusiasmo e l’intelligenza disciplinata, tipica dei compositori spontanei ed esperti. L’ultimo dei tre album pubblicati, “uminari”(2015), prende il titolo da una parola giapponese che richiama un suono che sorge dal mare, che preannuncia una tempesta o uno tsunami. Il quartetto a due trombe è in grado di ricreare la calma e la tempesta con sottigliezze espressive che danno vita a travolgenti torrenti di suono.

Il festival si congeda domenica 4 alle 15 a Ca’Pesaro con l’esecuzione, da parte del Timegate Ensemble, di “In C” di Terry Riley. L’obiettivo primario del quintetto (violino, viola, due chitarre, pianoforte), guidato dal chitarrista Massimo Menotti, è l’approfondimento della “minimal music”, una corrente sperimentale che si caratterizza essenzialmente per la ricerca di chiarezza formale e per il recupero del suono inteso come energia-materia viva e cangiante.”In C” è un’improvvisazione di gruppo, in cui le scelte interpretative operate dai musicisti vanno a incidere in maniera determinante sulla forma e sulla durata complessiva del pezzo, che spesso in concerto raggiunge e anche supera i sessanta minuti.




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