venerdì 27 gennaio 2017 - Camillo Pignata

Morto l’Avvocato Marotta: quale fine per l’istituto di studi filosofici di Napoli?

L’avv Gerardo Marotta, presidente dell’Istituto per gli studi Filosofici di Napoli,ci ha lasciato e, con lui, una parte importante della cultura napoletana, che in questi ultimi tempi ha brillato anche per il contributo dell'istituto da lui fondato e gestito insieme al suo braccio destro il professore Antonio Gargano.

Il lutto cittadino proclamato dal sindaco di Napoli, le solite frasi rituali di cordoglio destinate a svanire nel nulla.

Mattarella, Gentiloni, Franceschini e tanti altri, tutti a ricordare l'impegno generoso dell’avvocato per la preservazione del patrimonio culturale della città di Napoli.

Parole, parole,parole, e intanto un patrimonio di cultura, di relazioni rischia di essere lasciato solo a se stesso.

L’avvocato ha formato una biblioteca di 300.000 libri con edizioni originali di Benedetto croce e Giordano Bruno.

Che fine faranno?

"Giordano Bruno perché deve andare in deposito? Come fa un giovane a consultare un libro di Benedetto Croce se sta chiuso in un pacco?" si chiedeva con rammarico Marotta. Si troverà una sede una sistemazione degna?

Chi fine faranno le scuole estive di filosofia per i giovani delle zone più impervie?

E i seminari, i convegni con professori di fama internazionale, come Karl Popper, Jaques Deridda, Rubbia, Rita Levi Montalcini?

Questo tessuto di relazione culturali che fine farà? Un tempo l'Istituto riceveva fondi dallo Stato, ora è stato abbandonato dal governo nazionale e dalla regione, che hanno girato la testa dall'altra parte, mentre agonizzava per mancanza di fondi.

Ma tutto ciò che non fa voti e soldi, non interessa la politica. E' il segno dei tempi, dove non trova spazio la cultura, il suo valore formativo, ma solo il suo utilizzo mercantile.

Resta solo l’impegno dell’assessore alla cultura del comune di Napoli Daniele, per una sede per i libri di Marotta. E poi nulla!

E così per i saloni del palazzo Gennaro Serra di Cassano, dove un tempo passeggiavano le ombre e i ricordi di Hegel e Croce, ora passeggiano i libri contabili.

Che tristezza per l'avvocato e il professore Gargano, che hanno dedicato una vita all’Istituto. Che tristezza per Napoli e per l'Italia.




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