giovedì 4 settembre 2014 - Francesca Barca

Monsieur Chat ha preso una multa in metro

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Passeggiando per Parigi lo incontrii: Monsieur Chat, un gattone sornione e stilizzato che sorride (quasi sempre in altezza) dai muri e dai palazzi della capitale.

In città ce ne sono circa 80, sparsi soprattutto sull’asse Porte de Clignancourt/Porte d’Orléans, ma si possono incontrare anche a Rennes, La Rochelle, Nantes, Tours, Trouville sur Mer, Blois e in un sacco di altre città in Francia.

Perché ne parlo? Perché c’è una specie di corsa al pulito perfetto che vede Monsieur Chat a rischio multa.

La stazione della metropolitana Châtelet/Les Halles (centralissima, gigante, caotica) da qualche mese è parzialmente inagibile causa lavori in corso, all’interno di un grande piano di rinnovamento che riguarda tutto il network cittadino, “Un métro + beau”. E sui muri della stazione Châtelet è spuntato Monsieur Chat. 

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Sacrilegio? Vandalismo?

Insomma… i disegni sono stati fatti sullo strato di muro ancora grezzo, sul quale dovranno poi essere applicate le mattonelle. Ma per il servizio “anti-tag” si tratta di una cosa molto molto molto grave: hanno rintracciato l’autore di Monsieur Chat (che non si nasconde, visto che è pure piuttosto famoso: gli hanno dedicato anche un film, “Chats perchés”, che è stato proiettato al Centro Pompidou) e ora gli chiedono di pagare una multa di 1800 euro.

Thoma Vuille, che vive e lavora ad Orleans, rifiuta sia di pagare il contro sia, soprattutto, l’accusa di “degradazione” dello spazio: «Les gens qui disent que mon graffiti est sale ne prennent jamais le métro», ha detto. (“Quelli che dicono che il mio graffito è sporcizia non prendono mail la metro”). 

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Non era già previsto che il muro venisse ricoperto? 

Il caso verrà portato in tribunale in ottobre. Esiste una petizione per sostenere il gatto (più di 8mila firme ad oggi).

A livello politico Monsieur Chat ha ricevuto qualche appoggio: Christophe Girard e Jérôme Coumet, rispettivamente sindaco del quarto e del tredicesimo arronsissement, e poi anche Serge Grouard, sindaco di 'Orléans. 

 

Ps: A Parigi è attivo un servizio anti-tag che fa capo alla Polizia dei Trasporti. Emmanuelle Oster, che lavora nella squadra, nel 2013 diceva a un blog de Le Monde: «I tag rovinano il sistema di chiusura delle porte e i vetri dei treni. E creano un sentimento di insicurezza. Vi sentite al sicuro in una metropolitana taggata voi?».

Questo commando lavora per collegare ogni scritta ad un autore e per creare una file in collaborazione con CNIL [Commission nationale de l’informatique et des libertés],in modo da collegare ad un autore tutti i segni che lascia sul muro.

La Ratp (l’azienda che gestisce il trasporto pubblico a Parigi) e l’Sncf (l’azienda di trasporti su ferro) dicono che i tag rappresentano per le due aziende una spesa di diversi milioni di euro all’anno. Per la città di Parigi (dati del 2012) il costo per la pulizia dei graffiti è di 4,5 milioni di euro all’anno. 

Le foto vengono da qui




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