giovedì 6 agosto 2015 - Giuseppe Ottaviano

Monica Maggioni nuova presidente Rai: una lunga carriera da inviata non senza polemiche

Monica Maggioni è il nuovo presidente Rai, la nomina arriva dopo il via libera della Commissione di Vigilanza, che con 29 voti favorevoli, 5 schede bianche e 4 contrari ha accolto la delibera del CdA. L’altro nome indicato dall’assemblea degli azionisti come consigliere è quello di Marco Fortis, economista e docente alla Cattolica di Milano.

Martedì, la Vigilanza aveva nominato i sette consiglieri di propria competenza: Guefo Guelfi, Rita Borioni, Franco Siddi, Paolo Messa, Carlo Freccero, Arturo Diaconale e Giancarlo Mazzucca. Il CdA della Rai, riunito in viale Mazzini sotto la presidenza del consigliere Arturo Diaconale, ha approvato all’unanimità la delibera con cui la Maggioni è stata nominata presidente.

Monica Maggioni ha iniziato a collaborare con alcuni giornali quando aveva 16 anni. Nel 1992 fu selezionata per un master in telegiornalismo alla scuola di Perugia. Successivamente, collaborò per due anni con Euronews e iniziò le prime collaborazioni a tempo determinato per Rai Uno. Nel 1998 esordisce in video a “Unomattina“ scelta dall’allora direttore del Tg1 Marcello Sorgi. In quell’occasione non mancarono le polemiche, in particolare Antonella Clerici dichiarò: “Sarà anche brava, ma è una miracolata”.

Inviata della Rai, ha realizzato reportage in giro per il mondo: Sudafrica, Mozambico, Israele, Medio Oriente e Stati Uniti. Fu l’unica giornalista italiana “embedded” ammessa tra i militari USA per raccontare la seconda Guerra del Golfo. A causa di quest’ultima esperienza fu accusata di adesione acritica alla logica statunitense, ma si difese dichiarando: “Senza essere “embedded” non avrei mai potuto raccontare un pezzo di mondo, un angolo di guerra che altrimenti non si sarebbe visto. Trovo insopportabile che quella parola venga usata come il velinaro di una volta”. Per difendere quell’esperienza pubblicò “Dentro la guerra-Il conflitto iracheno raccontato da una reporter al seguito dei militari americani”.

Successivamente diventò caporedattore esteri del Tg1 nel 2009 e capo degli Speciali del Tg1 nel 2010, fino alla nomina di direttore di Rainews24 nel 2013. Nel 2014 fu al centro delle polemiche per la sua partecipazione all’incontro del gruppo Bilderberg tenutosi a Copenhagen.

Proprio alla conduzione di Rainews24 compie una precisa scelta editoriale non mostrando più i video delle esecuzioni dell'Isis. Una scelta che, nel suo ultimo libro "Terrore Mediatico", spiega in questo modo: "Non siamo lo specchio della società, agenti incolpevoli della riproduzione del reale. No, spesso siamo parte del farsi della scena. Costruiamo pensieri privati e reazioni collettive. Alimentiamo dibattiti e spegniamo sensibilità. Illuminiamo volti e nascondiamo mondi"

Secondo laRepubblica la nomina sarebbe stata fatta dal Pd e da Forza Italia e il nome sarebbe stato gradito a Berlusconi. A chi ha definito la nomina una scelta di partito, Renzi ha risposto che “i partiti hanno scelto perché questo prevede la legge Gasparri”: “Chi oggi critica poteva approvare la riforma evitando di soffocarla sotto migliaia di emendamenti. Quando la legge Gasparri sarà superata, sarà meno forte anche l’impatto dei partiti”.

(Foto: International Journalism Festival/Flickr)




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