sabato 7 gennaio 2017 - Emilia Urso Anfuso

Meningite: il procurato allarme del servizio televisivo pubblico va condannato

Sono moltissime le persone che, in questi ultimi tempi, spaventati dalle informazioni diffuse attraverso i telegiornali Rai, relativamente i casi di morte o contagio da meningite – a seconda della forma contratta – sono corse ad affollare pronto soccorsi, sale d’aspetto di medici di base e persino farmacie, nella speranza – quanto mai vacua – di evitare un possibile contagio o di trovare una soluzione alla ”terribile pandemia di Meningite” che sembrerebbe essersi abbattuta sul nostro territorio.

Alcuni, e non sono pochi, lanciano bieche urla di riprovazione contro l’ormai solito “nemico in casa”: gli extracomunitari. Che a parere di costoro, sarebbero colpevoli – anche – della sciagura denominata “meningite”.

Insomma: un caos infernale. Sollevato fondamentalmente, dai media del servizio pubblico. Quel servizio pubblico che doveva servire a informare la popolazione italiana sui fatti che realmente accadono, nel nostro paese e nel resto del mondo, e che dovrebbe anche, fornire dati reali su alcuni temi di interesse comune, come ad esempio quelli relativi a una effettiva diffusione di un virus, un batterio o altre forme di possibilità di contrarre malattie di una certa gravità.

Purtroppo, così non accade, e da molto tempo. Tornate indietro con la memoria: ricordate il periodo in cui, proprio attraverso i TG della Rai, veniva sistematicamente inoculato, nella mente degli italiani, il terribile pericolo di beccarsi una innocua influenza, ma che – nelle dichiarazioni sempre più allarmistiche – era stata trasformata nella più grave forma di malattia e causa di morte quasi certa? Ecco, è un po’ la stessa cosa. Ai tempi, un vero scandalo si nascondeva dietro le reiterate raccomandazioni - da parte dei TG - di vaccinarsi in massa. A questo link, potrete leggere diversi articoli sul tema.

Badate bene poi: tutto ciò accade, in un periodo in cui una delle notizie che dovrebbe essere maggiormente diffusa, è quella relativa al salvataggio di MpS, di cui però non si fa quasi mai menzione, e quando se ne parla, lo si fa in maniera molto superficiale.

Grave comportamento, da parte del servizio televisivo pubblico, e per due ragioni: la prima, come già espresso, perché si crea un falso allarme, che ricade poi nei comportamenti di molti cittadini, che – nella convinzione di poter contrarre la terribile malattia, si affrettano a voler “correre ai ripari” senza però sapere come e perché.

La seconda ragione che rende grave questo tipo di “informazione”, deriva dal fatto che, operando sistematicamente sulla diffusione di notizie inerenti alcuni casi di contagio o di morte di persone che, statistiche alla mano, sarebbero state contagiate o sarebbero morte in ogni caso, come accade da anni nel nostro paese, non si fa informazione ma si ingigantisce un tema che, invece di essere introdotto e affrontato con le dovute maniere e fornendo dati e consigli realmente utili (è questa la vera missione di un telegiornale o di un organo di Stampa) lo si trasforma in fonte di ansia, caos e ignoranza sul tema.

Si sappia quindi che:

- Nel nostro paese - da anni - i casi accertati di meningite, nelle varie forme, raggiungono un numero variabile da 1000 a circa 2000 casi

- La malattia si contrae maggiormente nella fascia di età che va da 0 a 4 anni

- Un terzo dei casi di meningite è attribuibile a meningococco,

Ecco di seguito, il numero di casi di meningite che si sono manifestati nel nostro paese negli ultimi anni:

- 2014: 1479 casi

- 2015: 1815 casi

- 2016: 1375 casi

Tra i casi registrati negli ultimi tre anni, non tutti sono riportabili alle forme di meningite C e B, le più gravi.

Avete letto bene l’ultimo dato? Nel 2016 i casi di meningite sono stati minori rispetto agli anni precedenti. Eppure, in special modo negli ultimi due mesi, sui telegiornali sembrava che fosse esplosa una vera e propria pandemia da meningite.

A fronte dei dati effettivi, è necessario fare una riflessione: chi decide i contenuti dei telegiornali? Il direttore della testata televisiva. Da chi dipende il direttore della testata televisiva? "Dalla Rai", direte voi, in coro. Certo. Ma la Rai, è per caso un’azienda privata e indipendente? Tirate le conclusioni.

A questo punto, vi sono tutti gli estremi di un procurato allarme e – collateralmente – quelli della mancata diffusione di informazioni relative a temi che sono molto importanti per parecchi cittadini: come stanno salvando MpS? Chi ha distrutto la banca più antica del mondo? Chi la salverà, sostanzialmente?

Si parla di salvataggio da parte dello Stato: significa solo che i soldi li metteremo noi. Poi, si parla di accedere ai fondi dell’ESM, il cosiddetto “Fondo Salva Stati”. Il terribile trattato da cui deriva – ad esempio – il Bail in.

D’accordo, sarà breve: MpS viene salvata grazie alla presenza, sul territorio italiano, di circa 46 milioni di contribuenti ed elettori. Ma zitti, non si deve sapere. C’è la meningite che ci minaccia, ci mancherebbe…

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Leggi i consigli dell'Istituto Superiore di Sanità sulla Meningite: Come e quando difendersi con la vaccinazione




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