martedì 7 ottobre 2014 - Francesca Barca

Maternità: lo stato interessante è una scelta

Un film documentario di Alessandra Bruno racconta le donne tra i 38 e i 45 anni che non hanno figli.

Hai passato i trent'anni e non hai figli, ma forse li vorresti, le tue amiche iniziano a farli e sono bellissime, luminose e complete. Hanno lo sguardo di chi sa una cosa da un sacco di tempo, di chi risponde a una chiamata che aveva, di chi asseconda una forza più grande. Tutto molto bello insomma, davvero. 

Però vedi anche quelle che vorrebbero essere altrove, che vorrebbero uscire, che vorrebbero fare quello che fai tu, tu che sei “libera”... cosa che a loro sembra tanto figo. E tu pensi che sì, ti diverti, puoi cambiare città domani, andare dall'altra parte del mondo, ricominciare a studiare, diventare chef oppure carpentiere. Ma quando le guardi, con i loro figli in braccio, pensi che forse stai perdendo qualcosa, e che ormai il tuo corpo cambia e che tra un po', dopodomani magari, sarà troppo tardi.

E spesso ti dici “non sarei male come madre, in fondo c'è che chi fa figli a caso”, “mi piacciono i bambini”, “la vita avrebbe forse più senso”... voli pindarici, momenti di volontà di potenza sulla capacità riproduttiva femminile.

Poi ti scade il contratto di lavoro, non hai un relazione stabile, vai a fare l'aperitvo e forse, nel quadro generale, un bambino non ti va. Ma lo vuoi veramente un figlio? Che ci fai, poi, con un figlio? 

È l'orologio biologico che suona, è il destino del tuo corpo, è la forza ancestrale che sta dietro l'essere donna, oppure è il fatto che la cultura “dominante” in fondo ti domina un pochino? Abbiamo trovato un modello di sviluppo e affermazione per la donna che escluda, del tutto, la maternità?

Questo momento, queste domande, sono lo "stato interessante", come lo chiama Alessandra Bruno.

Stato interessante è un film/documentario il cui trailer sta girando in rete: Alessandra racconta la storia di donne dai 38 ai 45 anni che non hanno figli, per scelta (o per non aver ancora scelto), o perché non possono.

(Qui il trailer su Vimeo).

“Racconteremo le storie di donne che non sono madri, non ancora, forse mai. Donne tra i 38 e i 45 anni, l’età in cui il ticchettio dell’orologio biologico comincia a battere incessantemente il tempo fino a diventare un cronometro. Tra te e i tuoi limiti. Tra il tuo corpo e la tua volontà. Tra il tuo desiderio e la tua scelta.

Donne diverse, modi diversi ma complementari di affrontare, a ridosso della temibile scadenza della propria capacità riproduttiva, l’assenza di un figlio. Strade parallele destinate fatalmente ad incrociarsi nello stesso punto, alla stessa ora, di fronte allo stesso ineludibile richiamo. Essere o non essere madre”.

Stato interessante, in fondo, è un film sulla scelta: la donna che non è per forza madre, un modello di sviluppo che è cambiato, che sposta per tanti motivi più in avanti certe scelte che, per molti anni, hanno fatto sì che la famiglia si costruisse in “quel” modo.

Questo "stato" interessa sempre più donne: tra il 1955 e il 1965 le donne che non hanno avuto figli sono passate dal 10% al 20%. Questo significa che una donna su 5 non ha avuto un figlio. 

Uno studio molto particolare, realizzato dal dipartimento di statistica, informatica, applicazioni (Disia) dell’università degli studi di Firenze e della Warsaw school of economics (fatto su un campione probabilmente non esaustivo) mette in luce che

"c'è una fortissima relazione fra storia sentimentale e storia riproduttiva; tuttora la motivazione principale del non avere figli è la mancanza di un’unione (ben il 56% delle donne senza figli non è mai stata sposata o non ha mai convissuto). In secondo luogo, emerge che la partecipazione al mondo del lavoro da parte delle donne senza figli non sia molto diversa da quella delle madri: da un lato una percentuale non trascurabile di donne senza figli (17%) non ha mai lavorato, dall'altro lato le madri risultano aver lavorato solo cinque mesi in meno rispetto alle non madri (nel periodo considerato, cioè 15-37 anni, le donne senza figli hanno lavorato 9 anni e cinque mesi, contri i 9 delle madri). Infine, ci ha sorpreso il periodo d’interruzione fra la fine degli studi e l’inizio della carriera lavorativa: ancora una volta, emerge la difficoltà dell’inserimento lavorativo delle donne in Italia".

Ciononostante, dallo studio non emerge il lavoro come prima problematica rispetto alla quale decidere se diventare madre o meno. Almeno per quanto riguarda il primo figlio. 

Perché la maternità è una scelta. 

 

Potete seguire gli aggiornamenti del progetto Stato interessante su Facebook

 

(Foto: stato interessante)




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