sabato 31 ottobre 2015 - Angelo Libranti

Marino ha mollato, arriva Francesco Paolo Tronca. Quali sono i possibili scenari?

                         

Sarebbe meglio dire che è stato cacciato a furor di popolo, nonostante il suo popolo, esiguo, che si ostinava a sostenerlo con cori e cartelli nella piazza del Campidoglio.

L'ostinazione a non lasciare la carica di Sindaco di Roma di questo singolare esponente della politica, ha dell'incredibile là dove tutti gli elementi, e non solo, erano contro di lui e quanto più parlava e rilasciava dichiarazioni, anche alla magistratura, più si invischiava come un topo nella colla anti ratto.

E' giunto paradossalmente a ritirare le dimissioni subito dopo essere stato indagato per truffa aggravata ai danni dello Stato, dopo l'inchiesta sulla “Image on lus” e prima di essere stato indagato formalmente per peculato in relazione alla carta di credito assegnatagli dall'Amministrazione Comunale. Scusate se è poco.

Pare che abbia smesso di sorridere; quella mezza risata fra lo strafottente e l'ignaro che ha fatto di lui l'”Alice nel paese delle meraviglie” della politica italiana.

Credeva di ottenere consensi in sede di Assemblea Capitolina, fidando sul fatto che resta difficile in Italia rinunciare a una poltrona e continuare a galleggiare, ma questa volta non è andata così; ferrei accordi fra maggioranza e una parte della minoranza, con la regia di Renzi, hanno convinto 26 consiglieri a dimettersi e a fare decadere automaticamente tutta la Giunta Comunale, Sindaco compreso.

Una giustificazione plausibile sull'ostinazione a non lasciare la prestigiosa carica, potrebbe essere la speranza di patteggiare una sistemazione alternativa nell'agone politico amministrativo, infatti ora non ricopre nessuna carica non essendo più senatore né presidente o amministratore delegato di nessun Ente.

Questione di portafoglio, ma anche qui ha sbagliato alla grande, meglio sarebbe stato dimettersi in tempi non sospetti e ottenere una prestigiosa sistemazione in ambito scientifico.

Probabilmente l'avrebbe ottenuta.

Ora si aprono scenari inquietanti e oscuri circa la successione a Sindaco della Capitale. Notizie dell'ultima ora danno per Commissario straordinario Il Prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, nominato a tamburo battente dopo la crisi comunale. Probabilmente si tiene in serbo per le prossime elezioni Alfonso Sabella, già Assessore alla Legalità, gradito, sembra, alla direzione del PD, che potrebbe rimediare alle lacerazioni interne al partito e alla minaccia di una lista propria che Marino sicuramente ha in mente di presentare e prendere voti da un elettorato trasversale.

Col vento in poppa sembra andare il Movimento 5 Stelle, in attesa sorniona del maturare degli eventi, crediamo però che da sola non ce la faccia e, inevitabilmente, dovrà trovare alleanze, che non cerca e non vuole.

Una sorpresa potrebbe venire da un centro e una destra unita, ora in nuce e alla ricerca di un programma condiviso, che a Roma ha il suo zoccolo duro di voti. L'esponente più rappresentativo e quotato resta Giorgia Meloni, purtroppo menomata dall'appartenenza, in passato, allo stesso partito di Alemanno, già Sindaco chiacchierato e inviso a gran parte della destra stessa.

Si potrebbe ripetere l'esperienza di Venezia, dove Luigi Brugnaro con una lista civica ha coagulato tutti i voti di centro e di destra, battendo di misura l'esponente di sinistra.

Un nome c'è, si tratta di Alfio Marchini, proveniente da una famiglia di comunisti ma attento ad una politica realista e di avanguardia. Già consigliere comunale, offre una certa garanzia di esperienza, sobrietà e concretezza, che potrebbe mettere d'accordo tutte le correnti di centro e di destra.

Foto: ansa




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