giovedì 29 settembre 2011 - francesco

Legge elettorale: referendum abrogativo inutile e senza speranza

Ancora referendum. Ancora legge elettorale. Ma il diritto di voto e il diritto di candidarsi e fare proposte politiche sono stati aboliti negli anni '90 e non li riavremo più. Non abbiamo più mezzi per incidere nella politica, siamo solo spettatori passivi. Impossibile presentare proposte politiche alternative in questo sistema bloccato per sempre. Con questa legge elettorale e la precedente, Bossi non sarebbe mai diventato "il senatur"

Ancora firme, per un nuovo referendum abrogativo, della terribile legge elettorale di Berlusconi e Calderoli. Ovviamente molti fanno dei ragionamenti validissimi, argomentando contro questa legge, dimenticando che anche quella che verrebbe messa in vigore, il Mattarellum, non consente grandi scelte. Quindi: o mangi questa minestra... o non voti.

Nessuno osa proporre il grandioso sistema proporzionale "all'italiana", che consentì la libera espressione parlamentare di tutte le correnti di pensiero del popolo italiano, durature od effimere che fossero, e la crescita politica e morale del Paese.

Nessuno, meno che mai, concederebbe oggi la facoltà, di proporre liste e programmi anche alle piccole formazioni e a chi vuole costruire proposte nuove, fuori da quelle dei grossi partiti.

Ammirevoli i ragionamenti dei referendari, ammirevoli i tanti cittadini che si impegano per cambiare la legge elettorale.

Ma che facciamo ora?

Noi cittadini non potremo più tornare in possesso del diritto di scegliere i nostri rappresentanti fra molti candidati, e molte liste.

Cosa da molti ignorata: è stata di fatto eliminata la possibilità di candidarsi con liste fuori dai partiti ufficiali. Inoltre, se non prendi almeno milioni di voti nel nazionale, anche se in una o più zone sei il numero 1, non vieni eletto, e in questo modo milioni di cittadini non sono rappresentati. Quindi nessuna proposta alternativa a questo sistema è possibile per la via democratica delle elezioni.

Pensate, se alla fine degli anni ’80 ci fosse stato un sistema elettorale come questo, la Lega Nord non sarebbe mai esistita, nonostante Bossi (che riuscì a vincere in collegio al Senato - perciò lo chiamano senatur - non come primo eletto, ma con i resti proporzionali).

Non saprei cosa si possa fare. La rivoluzione, no, non è di moda, e poi molti devono andare dal parrucchiere, in palestra, dalla nonna, al mare ecc.

Dei referendum, tra l'altro solo abrogativi, mentre le proposte di legge popolari le buttano nei gabinetti ad uso igienico.

Cosa resterebbe? L’uomo della provvidenza ce l’abbiamo, ma sta bene come sta. Il Padreterno ha altro a cui pensare. Vedete qualche soluzione voi?




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