Le epocali riforme di un perseguitato dalla Giustizia

Una delle beatitudini evangeliche suona cosi: “Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli”.

Berlusconi non la conosce o non la ricorda, distratto dai mille impegni gravosissimi, che lo attanagliano, lo stressano e non lo fanno probabilmente dormire.

Dal compito di dover creare nove nuovi sottosegretari (altre poltrone di sottogoverno sono in arrivo) alla responsabilità immane di suggerire ad Obama e la CIA come catturare Bin Laden (c’è il suo zampino geniale di sicuro nell’affare altrettanto geniale). Dall’azione diplomatica su come far uscire dall’impasse nella guerra di Libia la NATO, sprovveduta senza i suoi consigli, al rilancio dell’azione riformatrice ed economica del suo governo.

Il governo infatti ha approvato la concessione delle spiagge per 90 anni ai gestori (siamo alla frutta), creato un’altra autority quella per l’acqua, altro monopolio naturale appaltato ai privati (quanti regali per la malavita).

Ha rispolverato il piano casa, posto un tetto ai mutui variabili, promesso l’assunzione di 65 mila precari nella scuola, un credito d’imposta alle aziende per ogni nuovo assunto al sud, ha concesso alle banche di poter emettere bond per il sud, addirittura la possibilità per i minori sotto i 3 anni di poter ottenere la carta d’identità elettronica con la tessera sanitaria incorporata (formidabile riforma!).

E per tutte simili epocali riforme, che promettono di cambiare il volto del Paese, e nonostante le mille persecuzioni giudiziarie che vorrebbero offuscare la genialità di un simile statista, solo Lui merita di salire alla gloria degli altari ed essere proclamato beato, dopo quella di Giovanni Paolo II.

In fondo Lui, forse, è solo una spanna sotto il papa defunto. Per ora. In futuro, chissà, potrebbe essere addirittura innalzato alla gloria dei cieli.

Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli!